Regia di François Ozon vedi scheda film
Germain è un insegnante di lettere e uno scrittore mancato che correggendo i compiti di Claude, un suo alunno, scopre che quest’ultimo ha iniziato a introdursi nella casa di un suo compagno di classe, con la scusa di aiutarlo a studiare, per spiare di nascosto la sua famiglia. Convinto che Claude abbia un certo talento nella scrittura, Germain lo sprona a continuare il racconto, rimanendo invischiato in una torbida situazione in bilico tra realtà e fantasia. François Ozon mette in scena un film che ha, come tema centrale, il potere della letteratura (ma più in generale dell’arte) di creare mondi paralleli spesso più affascinanti del nostro in cui viene facile perdersi per dimenticare ciò che siamo, anche se questa dimenticanza - se portata all’estremo - non è priva di controindicazioni. Il regista mette così in scena una trama ove, a un certo punto, diventa difficile per lo spettatore stesso distinguere il falso dal vero, ciò che sta accadendo realmente e ciò che è solo finzione letteraria. Il gioco, alla base, ruota però sempre attorno al ruolo dell’enfant terrible, così caro al cinema, che anche qui viene sfruttato a tutto tondo.
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