Regia di Mika Kaurismäki vedi scheda film
Alex è un tassista finlandese a Berlino, sposato con un'italiana e con due figli piccoli. Nella notte, durante il lavoro, sul suo taxi trova due cadaveri e una valigetta colma di banconote. Alex pensa che sia semplice sbarazzarsi dei primi e impadronirsi della seconda... ma una gang criminale è già sulle sue tracce, nonché di sua moglie e dei bambini.
Mika Kaurismaki non è Aki, questo è piuttosto evidente, ma con questa pellicola il fratello maggiore (e di minore successo) si insinua nella scia dello stile del minore (e di maggiore successo); sostanzialmente Napoli-Berlino un taxi nella notte è la rilettura del precedente Rosso (1985) in chiave più leggera, beffarda, con accenni di commedia vera e propria. L'impianto da gangster movie 'alla scandinava' è però lo stesso: personaggi caricaturizzati, dialoghi volutamente stereotipati, situazioni prevedibili che trovano però sbocchi nell'assurdo, basando il tutto su un'idea profondamente nordica: tutti i protagonisti sono a conti fatti dei perdenti. Proprio come nella commedia all'italiana, verrebbe da aggiungere, e questo è un dettaglio che non dev'essere sfuggito a Mika Kaurismaki, autore anche della sceneggiatura insieme a Richard Reitinger: sia nel precedente Rosso (che era il cognome del protagonista, un sicario italiano) che in questo lavoro, il regista finlandese inserisce una bella componente tricolore nella sua pellicola. Che nella fattispecie si concretizza con la presenza di Nino Manfredi (e di sua figlia Roberta) in scena, ma anche nell'inserimento in colonna sonora di brani di Gianna Nannini e Matia Bazar. In particine compaiono anche Remo Remotti e Ugo Fangareggi, mentre il ruolo centrale è riservato, come in Rosso, allo scialbo Kari Vaananen; in una parte sostanziosa troviamo poi Samuel Fuller, sigaro perennemente incollato alle labbra, e in altrettante comparsate ci sono anche Wim Wenders e Jim Jarmusch, a testimoniare di quanta stima Kaurismaki gode nell'ambiente del cinema. Poco più di un'ora e mezza di durata a ritmo piuttosto alto, con qualche momento divertente e altri forse un po' tirati per i capelli; da sottolineare che il taxi del titolo a Napoli non ci va mai (di Napoli è la moglie del protagonista, fine), ma d'altronde non va nemmeno a Helsinki (da cui proviene invece Alex) come suggeriva il titolo originale Helsinki-Napoli all night long. 5/10.
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