Regia di Éric Tessier vedi scheda film
une delle migliori sorprese di quest'anno (anche se il film è dell'anno  scorso), messo in scena in modo molto sobrio, senza troppi fronzoli  tranne qualche riuscitissimo vezzo stilistico. tutto sembra andare nella  direzione della classica famiglia psicopatica che sevizia lo sfigato di  turno, ma la faccenda presto si complica, facendo emrgere l'aspetto più  interessante del film. beaulieu si potrebbe considerare un disadattato,  ma non lo è, ha una moglie che pende dalle sue labbra (a parte qualche  tentennamento), una figlia che farebbe di tutto per compiacerlo, ma non  ne è assolutamente in grado e sopratutto una morale pervasiva. una  morale così forte che è riuscita a forgiare la realtà che lo circonda, e  tutto sembra funzionare finchè non arriva yannik. il ragazzo sarà  l'elemnto scatenante delle contraddizioni che covano nella famiglia,  finalmente non abbiano un nucleo monolitico, dove al massimo c'è  un'anima candida che tradisce, abbiano un grumo di tensioni sull'orlo  del collasso. a un certo punto yannik accetta la sfida degli scacchi, in  una azzardata allegoria della morte beaulieu mette in palio tutto il  suo mondo, assimeme alla libertà del ragazzo. chi vincerà la partita e  si dimostrerà quindi giusto? una volta entrato nel suo universo di  regole yannik ne è completamente travolto, l'ossessione lo divora, la  sua stanza si restringe e lo schiaccia, mentre la partita si sposta su  un fronte metafisico (tra l'altro ottimamente realizzato), fino  all'azzeccatissimo finale.  
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