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Mamma Roma

Regia di Pier Paolo Pasolini vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Mamma Roma

di ziogiafo
8 stelle

ziogiafo – Mamma Roma, Italia 1962 - «Mamma Roma», racconta la struggente storia di un ex prostituta (Anna Magnani) che spera di realizzare finalmente il suo unico sogno - dopo un’esistenza difficile e sfortunata – quello di cambiare vita… per un’impellente esigenza di “riscatto sociale”. Mamma Roma è tormentata da un triste destino, che sin da bambina, purtroppo, ha ereditato dal suo ceppo familiare che nulla le ha insegnato, in quello squallido vivere privo di amore e sentimenti. La madre, le seppe solo consigliare la strada del raggiro per “sistemarsi”, e quella dell’arrangiarsi per andare avanti, rendendola ancora più arida e diffidente. Ma adesso Mamma Roma ha detto basta, come prima cosa corre a riprendersi il figlio sedicenne Ettore - affidato ad una famiglia che abitava in provincia - e lo porta a vivere con lei in una panoramica casa di un quartiere piccolo-borghese di Roma. In questa faticosa lotta al reintegro sociale, la tenace Mamma Roma, incomincia a lavorare sodo con un banco di frutta in un mercatino rionale, trovando (con un ignobile espediente…) - secondo la spietata logica che il fine giustifica i mezzi - un lavoro sicuro anche per il figlio, guardando con speranza a quel futuro positivo che potrà meritarsi solo ricominciando da zero. Purtroppo, ben presto, questo bel progetto di rinascita sarà rovinato dall’ex protettore di Mamma Roma: Carmine, che ritorna alla carica a chiedere soldi, costringendo la disperata donna a riprendere “l’attività” sul marciapiedi per un paio di settimane, per procurargli rapidamente una somma di denaro. Pasolini, muove i personaggi della storia sullo sfondo di una squallida periferia romana, quasi da dopoguerra, dove, da un lato tutto procede in funzione dei grandi sacrifici, mentre dall’altro - specialmente nella realtà giovanile - nulla ha importanza, la vita va avanti “alla giornata” senza un senso, e per sentirsi “uomini” ogni tanto, si mette a segno qualche rapina ai malati di un ospedale nell'ora delle visite. Ettore, ha una grande tristezza dentro, non è bastata la motocicletta avuta in regalo, il lavoro di cameriere e il flirt con Bruna a fargli cambiare atteggiamento verso la vita, una vita vuota che continua a negargli i grandi sentimenti e gli amori, proprio come è successo a sua madre. Quando Bruna rivela ad Ettore la vera “identità” di Mamma Roma e il “lavoro” che aveva svolto per anni… allora è la fine, perché questa volta Ettore si metterà seriamente nei guai, andando in prigione. Con delle lunghe carrellate notturne sui vialoni illuminati dove stazionavano di solito le prostitute, Pier Paolo Pasolini fa sfogare Mamma Roma, che con intensa disperazione e le lacrime agli occhi confessa i suoi fallimenti alla collega Biancofiore, e ad altri “amici” di strada, che appaiono al suo fianco in una sorta di “carosello”, per darle conforto. Lei tenta di giustificarsi in mille modi, in fondo che colpa ne poteva avere se è nata così sfortunata… ma non si sente l’unica responsabile, è la società che crea il male… e la povera gente ne subisce le tragiche conseguenze. Ettore già malato, in preda ad una crisi di nervi subisce in carcere un’ulteriore violenza, viene legato e messo in cella d’isolamento, dove delirante, invoca la madre, ritornando più volte con la mente al passato a quando era piccolo e viveva in quel paesino di provincia. Ettore muore dopo una lunga agonia. Sul finale… la drammatica corsa di Mamma Roma verso “l’ignoto”… verso quella finestra di casa che affacciava sulla nuova speranza, sta per diventare l’orribile scenario del suo suicidio, se non fosse per il tempestivo intervento dei conoscenti che la bloccano in tempo prima del disperato gesto. Attraverso la straordinaria interpretazione di Anna Magnani, nei panni di Mamma Roma, Pasolini carica di responsabilità il giusto senso del faticoso ruolo di una madre che si occupa accuratamente dei propri figli, mentre fa rilevare che in uno stato sociale ostile non si concedono agevolazioni a chi se ne occupa in modo superficiale. Bella la colonna sonora con le musiche di Vivaldi. Il Cinema dell’impegno di… Pier Paolo Pasolini. Cordialmente, ziogiafo.

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