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Into the Wild. Nelle terre selvagge

Regia di Sean Penn vedi scheda film

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La recensione su Into the Wild. Nelle terre selvagge

di ziogiafo
10 stelle

ziogiafo - Into the Wild, USA 2007 - Tratto da un bellissimo romanzo intitolato “Nelle terre selvagge” di Jon Krakauer, il film rievoca l’appassionante storia vera di Christopher McCandless, che negli anni novanta abbandonò la sua famiglia ed ogni tipo di comfort per intraprendere un avventuroso viaggio verso la “sua libertà”… Lo stile narrativo adottato dal bravo attore-regista Sean Penn (direi sorprendente in questa particolare opera), è quello incantevole del “road movie” anni settanta, utilizzando anche degli opportuni flashback per spaziare nel pregresso dell’interessante vita del giovane protagonista. La suggestiva colonna sonora si avvale di bellissime canzoni composte ad hoc da Eddie Vedder, che si fondono in maniera emozionante con la stupenda fotografia, pilastro fondamentale di questo affascinante film. La storia cammina lenta in un susseguirsi di meravigliose immagini, di terre incontaminate e incantevoli scenari che il regista cattura accuratamente con la macchina da presa, esaltando le bellezze naturali di queste terre selvagge in cui il tenace Chris (Emile Hirsch) si immerge “anima e corpo”. L’unico obiettivo del giovane avventuriero è quello di raggiungere l’Alaska, e per portare a termine il suo ambizioso progetto è disposto a rinunciare a qualsiasi cosa. Rifiutando ogni tipo di “benessere”, ostentato dalla società consumistica moderna, si libera velocemente di tutti i suoi beni materiali e parte con entusiasmo verso una nuova vita. Chris, sul suo cammino… incontrerà tante persone interessanti, con le quali si intratterrà piacevolmente, anche se per brevissimo tempo. Queste nuove conoscenze saranno importanti per lui, “serviranno” a colmare quei vuoti immensi di affetto familiare, ed anche a ritrovare quella dimensione “umana” dopo i grandi silenzi che gli vengono imposti dalla natura selvatica, in cui si trova a vivere, in estrema solitudine e per lunghi periodi. In questi particolari momenti, Chris ricorda con sofferenza le molteplici incomprensioni familiari del passato, di cui lui fu sempre la vittima designata, sin da bambino. Per questi motivi si era trascinato in un “modus vivendi” formale fino a ventidue anni, solo per accontentare gli intransigenti genitori… che non erano mai entrati in sintonia con le sue reali esigenze. Era andato via dunque per ribellarsi a tutto questo, abbandonando quei falsi legami e quel triste passato. L’unico affetto vero di Chris era Carine, la sorella più piccola, di cui sentirà la mancanza. Per raggiungere la sua meta il giovane “esploratore” si troverà a viaggiare per oltre due anni attraverso gli Stati Uniti, con mezzi di fortuna, fermandosi di tanto in tanto per qualche lavoretto o per qualche sosta di “meditazione” prima di arrivare a quelle fredde e immense terre dell'Alaska. Stupendo è l’incontro di Chris con il vecchio Ron (un meraviglioso Hal Holbrook) - un militare in pensione - saggio e fragile allo stesso tempo. Questo delicato approccio tra il giovane e il veterano (fondamentalmente due persone sole) sfocerà in un simpatico confronto delle loro differenti esistenze, dando luogo ad una reciproca e commovente solidarietà. Commovente è anche il finale del film che non si può raccontare perché è tutto da vedere… Leggete con attenzione le importanti didascalie finali sui titoli di coda. Ottima prova del giovane attore californiano protagonista, ottima la regia, struggenti le musiche, bravi tutti gli altri attori, favolosa la fotografia. Alla ricerca della… libertà. Cordialmente, ziogiafo

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