Espandi menu
cerca
Sul filo dell'inganno

Regia di Nicholas Meyer vedi scheda film

Recensioni

L'autore

John_Nada1975

John_Nada1975

Iscritto dal 9 novembre 2023 Vai al suo profilo
  • Seguaci 7
  • Post -
  • Recensioni 471
  • Playlist -
Mandagli un messaggio
Messaggio inviato!
Messaggio inviato!
chiudi

La recensione su Sul filo dell'inganno

di John_Nada1975
5 stelle

Alla metà degli anni ottanta, Pierce Brosnan era quasi diventato James Bond, quasi un decennio prima che lo divenisse effettivamente. Ma anche in realtà era già stato scelto per sostituire Roger Moore nell'iconico 007, ma All'ultimo minuto, la NBC gli sventolò il suo contratto per la serie televisiva "Remington Steele", esercitando l'opzione di fare un'altra stagione. Brosnan era così fuori, e Timothy Dalton era dentro.

E pure quando "Remington Steele"  la nuova stagione finì e composta da solo sei episodi, all'inizio del 1987. Brosnan si era ributtato nel cinema. Tuttavia, negli anni intermedi tra allora e la sua prima apparizione in "GoldenEye" (1995), l'attore si era dedicato ad apparire in un numero elevato di lungometraggi.

Uno di essi, e di questi primi ruoli da protagonista fu nella produzione del 1988, "The Deceivers", in italiano "Sul filo dell'inganno", Una pellicola britannica espressione dell'elìte, ovvero la Merchant-Ivory Productions, prodotta da Ismail Merchant stesso. Tratta da un romanzo del 1952 di John Masters, il Il film venne pubblicizzato come basato sui fatti (la sceneggiatura è stata firmata da Michael Hirst). Dopo che un paio di registi, tra cui Stephen Frears, abbandonarono il progetto, il regista-romanziere di successo Nicholas Meyer assunse la regia. Meyer, noto per il suo lavoro su titoli notevoli come "L'Uomo venuto dall'impossibile" (1979) e "Star Trek II - l'ira di Khan" (1982), sembrò essere una scelta praticabile per questo pezzo d'azione-avventura che la produzione sperava che sarebbe stato percepito come qualcosa del genere de "I Predatori dell'Arca perduta".

La storia è ambientata in India nel 1825, prima del Raj britannico, e da quando la Gran Bretagna è in Oriente, La Compagnia della Indie ha avuto una forte influenza nel paese. La società commerciale aveva mandato per governare vaste aree dell'India, impiegando il potere militare e assumendosi le funzioni amministrative. Il capitano William Savage (Brosnan) è un dipendente della stessa, fidanzato anche con la figlia del suo capo, il colonnello Wilson(Keith Michell). La futura sposa, Sarah, è interpretata dalla vera figlia, Helena Michell. Dopo il matrimonio, tper Savage sembra roseo, non si sporca le mani e fa un lavoro d'ufficio. Tuttavia, un'organizzazione vagamente organizzata Il "culto Thugee", o Thugs (che, in indiano, significa "strangolatori" ?'), terrorizzano le campagne. I thugs uccidono brutalmente gruppi di persone specie turisti ed escursionisti, in incursioni a sorpresa. Quando i cittadini britannici e i dipendenti della Società diventano vittime, Savage si assume la responsabilità di trovare un modo per infiltrarsi nella banda-setta, diventarne un membro, e fare qualcosa per abbatterli. Naturalmente, per diventare un loro affiliato, deve macchiare il suo colore della pelle e diventare come un indiano. Contro il volere del suocero, Savage fa proprio questo con l’aiuto di un Thugs pentito, Hussein (Saeed Jaffrey). Quanto segue è una discesa nel lato oscuro e ina vicenda dai connotati tenebrosi, le vere personalità emergono, così come il dover adottare con successo delle tendenze omicida. Finiti i tempi lievi.

"The Deceivers"  ha un certo gusto per il tono da kolossal dei film di Alexander Corda e del cinema britannico di avventure coloniali quindi esotiche degli anni sessanta. Allo stesso tempo, tuttavia, è brutalmente violento e si occupa di un periodo non così ammirevole di dominio britannico in un paese di persone trattate come inferiori. Mentre le scene d'azione e di battaglia sono ben fatte, il film potrebbe aver beneficiato di un approccio più popolare. Di conseguenza, il film è comunque di un livello alto. Però un certo tono ingessato stranamente per Meyer, gli impediscono di essere veramente avvincente o eccitante.

Vi rimane comunque molto di ammirevole, e non solo per i cultori bondiani, e quindi soltanto per la presenza di Brosnan, che si esibisce in una interpretazione partecipata ed intensa nel ruolo del Capitano Savage, ma anche per un altro bondiano d'eccellenza lo scenografo Ken Adam, che presenta uno splendida ambientazione del periodo, nel paesaggio e negli edifici, e il principale creatore dei titoli della serie di 007, Maurice Binder, il cui stile visivo è facilmente riconoscibile nei titoli di testa,dopo che un soldato inglese di guardia viene strangolato per lungo tempo e in primo piano nella notte, da un Thugs che lo ha preso di sorpresa. Con una espressione  crescente di soffocamento e occhi che sembrano esplodere dalla faccia senza effetti speciali, e solo con l'utilizzo dei suoni di grande effetto, tanto che esso sembra sia sotto pompino di Belladonna.

Musica molto bella ma noon può essere una sorpresa, di John Scott, e fotografia di grande livello apprezzabile in alta definizione nel nuovo master e non certo nel vecchio dvd granuloso Dolmen,di Walter Lassally. 

Non sarà in definitiva un titolo memorabile, ma abbastanza interessante come pezzo d'epoca, per ilruolo pre-Bond di Pierce Brosnan, e per la sua ambientazione storica raramente toccata poi nel cinema moderno.

Ti è stata utile questa recensione? Utile per Per te?

Commenta

Avatar utente

Per poter commentare occorre aver fatto login.
Se non sei ancora iscritto Registrati