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Contratto marsigliese

Regia di Robert Parrish vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Contratto marsigliese

di axe
6 stelle

Steve Ventura, responsabile delle attività antidroga statunitensi per la città di Parigi, indaga sull'assassinio di Frank, agente del suo nucleo operativo. Individua il mandante in Jacques Brizard, un potente boss della droga con base a Marsiglia; non potendo incastrarlo con mezzi leciti, assolda un killer, Deray, che scopre essere una sua vecchia conoscenza. Ognuno con i propri metodi, i due si mettono sulle tracce di Brizard. Ma l'attempato trafficante sa come difendersi e contemporaneamente far prosperare gli affari. Il regista statunitense Robert Parrish dirige un poliziesco teso, crepuscolare, pessimista, il quale ha il suo punto di forza nella ricostruzione del contesto. Nella Francia anni '70, il crimine spadroneggia. Il boss Brizard è tanto potente da poter coprire dietro una patina di rispettabilità, connessa all'amicizia, probabilmente non del tutto disinteressata del "bel mondo", una lucrosissima attività illecita, che egli difende con ferocia e determinazione, senza porsi scrupoli nell'eliminare chi la minaccia, o, se gli è più conveniente, "comprando" silenzi e complicità. Contro di lui agisce Steve Ventura, dapprima indirettamente, avvalendosi dei servigi di un sicario, successivamente, per propria mano. Nessuno tra i personaggi del racconto, in maggior parte poliziotti, sembra porsi il problema del rispetto della legge, delle procedure, dei diritti. Occhio per occhio, dente per dente, uomini maturi, avvezzi alla violenza e per nulla turbati dal coinvolgimento, nella vicenda, di donne, alle quali sono legati da vincoli di parentela o sentimentali, si uccidono tra loro. Il protagonista è interpretato dal Anthony Quinn, il quale offre il suo volto dai lineamenti decisi ad un uomo di legge assolutamente indifferente a quest'ultima. Lo affiancano in scena Michael Caine (John Deary, il killer vecchia conoscenza di Steve) e James Mason (Brizard, un boss dalle buone maniere, abilissimo tessitore d'intrighi). Tra le attrici, degna di nota è Alexandra Stewart, nel ruolo di Rita, moglie di Frank ed amante di Steve. Il racconto integra i canoni del noir, ma si distingue dalle opere appartenenti al genere in quanto i personaggi principali appartengono a forze di polizia. L'evolversi della vicenda svela la loro vera natura; privi di scrupoli nell'uccidere, a volte corrotti. Non c'è scampo per alcuno di questi soggetti, destinati a morte violenta, la quale giunge a volte lasciando il tempo per brevi ed amare riflessioni. Nessuno di questi poliziotti agisce in divisa; appaiono dunque non dissimili dai loro antagonisti, criminali di lungo corso vestiti con discreta eleganza. Diverse sono le donne che interagiscono con costoro. Esse non hanno influenza sulle decisioni degli uomini cui sono legate; ne subiscono le conseguenze con rassegnazione o dolore. Il film è gradevole, ma ci mette un po' ad "ingranare"; i ritmi, inizialmente, sono lenti. Le ambientazioni, urbane, sono cupe; predominano colori spenti, in linea con il pessimismo espresso dall'autore, il quale racconta con apparente distacco di una lotta tra bene e male, la quale una volta tanto si svolge ... ad armi pari, poichè i rappresentanti delle istituzioni agiscono, ne' più, ne' meno, come i malviventi che si accingono a contrastare. Un discreto poliziesco, per amanti del genere.

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