Regia di Fernando Di Leo vedi scheda film
Lia (Gloria Guida) e Tina (Lilli Carati), giovani, bellissime e provocanti, si muovono in autostop fino a quando finiscono in una comune gestita da un tipo strambo, dove cercano di trovare una sistemazione, per quanto provvisoria. Qui, ne vedranno un po’ di tutti i colori. Fernando Di Leo mette da parte malavitosi e pistole, per concentrarsi su una commedia sexy tutta giocata sulla dirompente sensualità delle due protagoniste, la cui vitalità, tuttavia, si trova fin da subito messa alle strette in un mondo maschilista, ove provocare, seppur in maniera scherzosa, può risultare pericoloso. Il regista, soprattutto, sembra voler ironizzare sulla vita delle comuni anni ‘70, rappresentandone alcuni soggetti tipici, volutamente caricaturali: dal ragazzo che cerca di trovare la pace meditando tutto il giorno, al fattone che ha abbandonato ogni velleità per dedicarsi - per sua stessa confessione - a una esistenza da parassita. Ma la visione caricaturale riguarda anche le forze dell’ordine, attraverso personaggi fumantini, e assai poco efficaci, che cercano invano di fare ordine nel caos che li circonda. La storia, dall’andamento lieve e spiritoso, cambia però improvvisamente faccia nel finale crudo e drammatico (censurato nella versione del film ad oggi presente su Prime, ma recuperabile in rete) che vede le due protagoniste andare incontro a una tragica vendetta, come a dire che né la libertà, né il gioco, né la bellezza, possono fare qualcosa contro la violenza imperante.
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