Regia di Tim Burton vedi scheda film
"Frankenweenie" è uno dei primi cortometraggi di Tim Burton, girato al servizio della Disney, che a quanto pare non lo apprezzo' più di tanto, un breve film di 25 minuti nell'edizione da me visionata che anticipa molti dei temi delle opere a venire del regista americano, in particolare la fascinazione per il "gotico" e il "dark", anche se qui prevale la voluta parodia di un certo cinema horror anni 30, ovviamente "Frankenstein" e il suo seguito diretti da James Whale.
Un ragazzino di nome Victor riporta in vita il suo cane Sparky seguendo le teorie del suo insegnante di scienze, ma il cagnolino, in realtà inoffensivo, è considerato un mostro dai vicini, fino ad un finale roseo e apertamente satirico nei confronti dell'istituzione familiare. A mio parere è certamente un corto graffiante, con un'idea di base che funziona probabilmente proprio in virtù del formato breve qui selezionato. Burton fa già una dichiarazione di poetica a favore dei freaks, dimostrando una coerenza tematica invidiabile, e nel solco degli infiniti adattamenti cinematografici del romanzo di Mary Shelley, propone una satira non troppo provocatoria, di cui non si comprende il divieto ai minori di 12 anni.
Nel cast si apprezza soprattutto la performance dell'attore bambino Barret Oliver come Victor, si nota una Shelley Duvall non troppo incisiva come madre, che non si capisce bene come sia finita nel progetto, ma anche le brevi apparizioni del regista Paul Bartel e di una Sofia Coppola bambina.
Nel complesso un'operina graziosa, stilisticamente già interessante a livello di scelte di regia e nella fotografia in bianconero, certamente non paragonabile ai suoi migliori film futuri, che ispirerà un lungometraggio di animazione in stop motion diretto dallo stesso Burton che non ho ancora visto. Voto 7/10
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