Regia di Carl Theodor Dreyer vedi scheda film
"Il presidente" è il primo lungometraggio muto di Carl Theodor Dreyer, uno dei massimi registi del Novecento. La trama vede il giudice Karl Viktor, che anni prima aveva giurato al padre sul letto di morte di non sposare mai una donna di condizione sociale inferiore, venire incaricato di un processo a una giovane accusata di infanticidio, che riconosce in breve tempo come la propria figlia, che aveva avuto da una governante che lavorava presso lo zio e che non aveva potuto spostare a causa del giuramento. Sentendosi in colpa, il giudice fa di tutto per salvarla...
Il film ha una struttura narrativa complessa per essere un'opera del 1919, si articola su ben tre generazioni con un complesso sistema di flashback, che a quanto pare lo stesso Dreyer negli anni della maturità giudicò piuttosto artificioso. Tuttavia, si tratta di un'opera che anticipa già molti temi delle pellicole future, con la donna sfruttata ingiustamente che rischia di venire condannata alla pena capitale per la morte del bambino di cui non ha colpa- tutto ciò con un sottotesto autobiografico che è stato evidenziato dallo studioso e biografo dreyeriano Maurice Drouzy, in quanto lo stesso Dreyer era figlio illegittimo di una donna che era stata costretta a darlo in adozione.
Non è uno dei capolavori di Dreyer come "La passione di Giovanna d'arco" o "Ordet", però "Il presidente" è un film molto sentito, che contiene inquadrature raffinate come quella della coppia di amanti che si bacia riflessa nell'acqua del fiume, oppure quelle della processione con le candele, ma anche alcuni movimenti di macchina e panoramiche che ti lasciano sorpreso per essere un film così antico. Se lo si giudica secondo i parametri dell'estetica del cinema muto, "Il presidente" ha una buona rilevanza espressiva, racconta una storia che intende sensibilizzare lo spettatore su contenuti morali, con un forte richiamo religioso alla misericordia divina, inaugurando un cinema della Fede che troverà nella resurrezione di Ordet il suo esito più intenso. Fra gli attori, buona l'interpretazione di Halvard Hoff nella parte del presidente, a cui trasmette un'angoscia costante nei primi piani del regista, così come quella di Olga Raphael Linden nella parte della figlia Victorine.
Voto 7/10
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta