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Banco Paz

Regia di Gavin Grazer vedi scheda film

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Andreotti_Ciro

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La recensione su Banco Paz

di Andreotti_Ciro
7 stelle
Nella mente dell’attore e regista Gavin Grazer pare fin troppo evidente l’influenza di Stanley Kubrick, le cui tracce affondano le fondamenta in Rapina a mano Armata (The Killing; 1956) per via della progettazione della rapina. Ma anche Quentin Tarantino e Breaking Bad. Reazioni Collaterali (Breaking Bad; 2008 – 2013), a causa del numero infinito di personaggi più o meno strambi, le situazioni parossistiche, gli interni dell’istituto bancario visti come una location viva, le discussioni fiume fra le mura di fast food di periferia e quel deserto che avvolge tutto e che non da molto a che pensare se non a un tentativo di fuga, ovviamente pianificata.
 
Questa alcune delle chiavi di lettura di una pellicola che al momento della sua uscita passò in sordina sia oltre oceano che fra le nostre sale. Uscendo curiosamente prima in Italia, sul finire dell’agosto del 2004, salvo poi venire recuperata anche negli States, per via di un buon ritorno di critica ma purtroppo non di pubblico. Una pellicola che deve comunque molto sia a una solida sceneggiatura, firmata da Joe Wein, sia a un cast di grande rilievo nel quale spiccano Woody Harrelson, nel ruolo di un impiegato appassionato di rettili e con una predilezione per le iguane. Alicia Silverstone, in quello di una collega insoddisfatta e da poco lasciata in maniera inaspettata dal fidanzato, in seguito laureatosi e trasformatosi nel suo superiore. Paul Costanzo, attore apparso sia in produzioni minori, sia in serial fra i quali spicca il sequel di Friends (id.; 1994-2004): Joey (id.; 2004-2006), affiancato dall’amico David Krumholtz, noto al pubblico principalmente quale protagonista del serial Numb3rs (id.; 2005-2010).
 
La trama alla fine è semplice (una rapina in banca) ma al tempo stesso intricata dalle varie sotto trame che lambiscono le vite dei singoli, con le rispettive spiegazioni riguardo alle ragioni che portano ognuno a progettare ‘il colpo della vita’. Riuscendo alla fine a dare il la a una piccola produzione indipendente che vale la pena di essere recuperata per trascorrere un’ora e mezza nel deserto limitrofo Las Vegas nel tentativo di capire chi fra i presenti si prenderà la briga di passare agli annali come il rapinatore del secolo.
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