Trama
Mangiatore di vita, irriverente, lucidissimo: Ferdinando Scianna si racconta con la voce, gli occhi e le immagini. Oggi ha più di ottant’anni, ma lo sguardo è lo stesso con cui ha attraversato il Novecento fotografando volti, luoghi e istanti di verità.
In un viaggio che lo riporta a Bagheria, Palermo e Milano, Scianna rievoca gli incontri con figure come Sciascia, Berengo Gardin, Tornatore, Paladino, Maraini. Rivendica l’identità autonoma della fotografia, sonda della realtà più che arte, in un mondo che sempre più confonde immagine e finzione. Il film è una biografia intima e intellettuale, un ritratto in movimento di un uomo che ha trasformato l’ombra in luce, la memoria in racconto visivo, il dubbio in stile. «Scianna appartiene alla razza rara dei fotografi narratori. Le sue immagini sembrano pagine di un grande romanzo fatto di volti, voci, silenzi, contraddizioni. Un romanzo che viene dalla luce, ma nasce dall’ombra», annota Andò.
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