La recensione su Strange River

di alan smithee

7 stelle

VENEZIA 82 - ORIZZONTI

In estate il sedicenne Dídac e la sua sportiva e giovane famiglia - padre aperto, madre attrice, due fratelli maschi minori - trascorrono le vacanze estive in bicicletta lungo le rive del Danubio.

Dídac è aperto coi genitori, al punto da non nascondere di provare attrazione per un suo amico coetaneo, che però gli preferisce le ragazze e lo rende sfiduciato e un po' triste. Un giorno, dopo un preliminare incontro inaspettato, quasi magico, come una visione durante un bagno ristoratore nel fiume, Dídac incrocia un ragazzo coetaneo che lo cattura in un viaggio avventuroso, in grado di fargli maturare una più salda consapevolezza delle proprie attitudini.

Nonostante la fuga, la famiglia, aperta ed illuminata in un contesto per nulla scontato anche al giorno d'oggi, resterà un approdo fondamentale ove potersi rifugiare dopo l'esperienza idilliaca vissuta in battello col ragazzo misterioso, bellissimo e silenzioso.

È un bel film semplice e schietto, quello che vede coinvolto in regia il ventisettenne di Barcellona Jaume Claret Muxart, presentato in competizione nella sezione Orizzonti.

Si fa presto a parlare di coming of age, ma certo Strange River cattura con grazia e sincerità l'emozione di una prima, indispensabile e totalizzante esperienza amorosa che aiuta a prendere consapevolezza di una propria attitudine che va compresa, accettata, vissuta nella pienezza dei sentimenti destabilizzante che caratterizzano i primi passi nel mondo della sessualità. Interpreti giovani credibili e sinceri rendono tutto particolarmente credibile e fresco, naturale, in un contesto naturale che non si concede a inutili elaborazioni e falsificazioni scenografiche, apparendo genuino e possibile come i personaggi che vivono intensamente la storia di una estate unica, appassionata e chiarificatrice.

Chiudi

Ti è stata utile questa recensione? Utile per

3 utenti.

chiudi

Per te? Sì