Regia di Mamoru Hosoda vedi scheda film
Nel XVI secolo la principessa britannica Scarlet è uccisa insieme al padre dallo zio che pretende il trono per sé: si dà il caso però che dopo la morte ci si risvegli in un purgatorio in cui ancora si deve combattere contro altri poteri dispotici, si deve sopravvivere alla sparizione nel Nulla e si deve raggiungere l'Eternità in cima a una montagna per farla davvero finita. In più lo spazio-tempo di questo limbo è sconquassato, e i morti convergono da qualsiasi epoca storica: è così che Scarlet può innamorarsi dell'infermiere giapponese Hijiri, proveniente dal XXI secolo. A prosecuzione del suo immaginario su mondi paralleli, virtuali, sdoppiati, Mamoru Hosoda (Wolf Children, Belle, Summer Wars) concepisce un universo di morti in cui non ci si può godere l'eterno riposo ma si deve ancora correre, sconfiggere il Male, come in cerchi concentrici infiniti. La lotta avventurosa di Scarlet non si sviluppa per set pieces d'azione lineari, ma si spalma sull'orizzonte liquido di un luogo deserto e misterioso, in cui il cielo è un oceano e un agghiacciante drago (degno di certe fantasie di Hayas Miyazaki) lancia a sorpresa scariche di fulmini devastanti. E se visivamente è tutto reso con sconcertante precisione, anche nella commistione di animazioni bidimensionali e tridimensionali, sul fronte drammatico il film arranca pur di tener testa ai suoi repentini cambi di tono. Il musical si alterna al comico, alla guerra, al melodramma romantico in stile Makoto Shinkai, e il pot pourri fatica a far breccia emotivamente, risentendo del sovraccarico. Rimane un'esperienza frenetica di contrasti, e una parabola (già vista, ma tirata a lucido) su vendetta, amore e crescita.
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