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Come ti muovi, sbagli

Regia di Gianni Di Gregorio vedi scheda film

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La recensione su Come ti muovi, sbagli

di alan smithee
7 stelle

 

locandina

Come ti muovi, sbagli (2025): locandina

AL CINEMA - VENEZIA 82 - GDA

Il tempo passa anche per il professor Gianni, che, tuttavia, ora sembra avere raggiunto davvero un equilibrio invidiabile.

La casa in cui vive da marito vedovo è abbastanza grande ed accogliente da contenere libri ed antichità che lo legano al mondo dell'insegnamento e della cultura letteraria abbandonata professionalmente sette anni prima per decorsi limiti di pensionamento, ma sempre nel cuore.

Ora Gianni trascorre le giornate tra passeggiate nel quartiere romano che lo ospita, i cicchetti al bar con gli amici del quartiere, impegnato in modo scostante ma continuo nella stesura di un saggio sui Longobardi, da tempo iniziato, ma più difficile del preventivato da portare a termine.

La sua procace editrice lo incalza, corteggiandolo spudoratamente.

Gianni è tentato di cedere alle lusinghe amorose della donna, ma il prezzo di una libertà conquistata semplicemente vivendo, che lo rende estraneo e distante ai problemi che invece assillano i suoi amici del bar, si rivela troppo preziosa per lasciarsi tentare dalle lusinghe di un istinto sessuale che, a quell'età, è ormai solo un capriccio e non una impellente esigenza fisica.

Un incipit non immediatamente collegabile alla quotidianità del professore appena accennata, si rivela perfetto per chiarire le dinamiche improvvise secondo le quali un bel giorno il Gianni apprende che la figlia trentacinquenne, sposata con un professore di lettere tedesco e residente in Germania, sta tornando in fretta e furia coi due nipoti adolescenti a casa del padre, in fuga dal proprio matrimonio tradito e vilipeso.

Gianni Di Gregorio

Come ti muovi, sbagli (2025): Gianni Di Gregorio

Gianni Di Gregorio, Anna Losano, Pietro Serpi

Come ti muovi, sbagli (2025): Gianni Di Gregorio, Anna Losano, Pietro Serpi

La vita quasi rituale e armonica di Gianni, che pur accoglie con disinteressato affetto figlia e nipoti e si fa in quattro per evitare ogni disagio o incomprensione in agguato (i rapporti tra i nuovi esagitati e un po' invadenti arrivati ed l'inappuntabile e precisissimo collaboratore domestico, si risolvono subito in tensione completa) viene pregiudicata radicalmente in poche ore. Un terremoto che pone fine ad una situazione che solo ora il professore comprende quanto fosse idilliaca.

Al suo sesto film da regista ed attore, il brillante sceneggiatore settantaseienne Gianni Di Gregorio, molto legato in un passato non distante al cinema e alle opere di Matteo Garrone, ma passato a nuova vita professionale dai tempi del successo de Il pranzo di Ferragosto del 2008, torna con un film che mantiene tatto e delicatezza propri di tutti e cinque i film precedenti (gli altri sono, oltre a quello citato del fortunato esordio, Gianni e le donne, 2011, Buoni a nulla, 2014, Lontano Lontano, 2019, Astolfo, 2022), ma si rafforza di una narrazione più compiuta, se vogliamo anche complessa nella sua dinamica stesura, che sviscera con scioltezza I risvolti spesso tragicomici una dinamica familiare con spunti validamente colti nella loro essenza, e che affrontano argomenti seri come la solitudine degli anziani (questa volta tutt'altro che rifuggita), l'assistenza preziosa che sempre più oggi i nonni finiscono per assicurare a famiglie altrimenti impossibitate a a gestire e coordinare, nonché sostenere economicamente esigenze professionali e la improcrastinabile cura dei figli.

Greta Scarano, Gianni Di Gregorio

Come ti muovi, sbagli (2025): Greta Scarano, Gianni Di Gregorio

Iaia Forte, Gianni Di Gregorio

Come ti muovi, sbagli (2025): Iaia Forte, Gianni Di Gregorio

Di Gregorio, che cura la puntuale e scorrevole sceneggiatura assieme a Marco Pettenello, gestisce validamente tutta la materia, forse solo alla fine un po' frettolosa, quando in particolare la storia parallela del cammino di espiazione che il marito traditore (il bravo attore tedesco Tom Wlaschiha), intraprende per cercare di riconquistare la consorte, si conclude in modo un po' sbrigativo.

E anche quando la storia si prende i suoi rischi prevedendo l'entrata in scena di un presunto lupo, in realtà più cane che animale selvaggio, la storia mantiene la sua spontanea freschezza senza mai cedere verso fuorvianti e sdolcinati ricatti emotivi.

Ne emerge una buona commedia corale, ove ben si coordinano i ben cesellati personaggi portati in scena da Greta Scarano (la figlia), Iaia Forte (l'aspirante amante), e i giovani nipoti Anna Lozano e Pietro Serpi. Probabilmente ci si trova dinanzi al film più riuscito ed armonico di un sensibile e sempre ispirato Gianni Di Gregorio, che ha saputo entrare nel mondo del cinema con originalità, raccontando certo sempre il medesimo personaggio, ad immagine e somiglianza proprio di se stesso, ma sempre senza inutili clamori, con genuina spontaneità ed un candore meritevoli di sincero elogio.

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