Regia di Olivier Assayas vedi scheda film
Il mago del Cremlino (2025): Paul Dano
VENEZIA 82 - CONCORSO
La storia a volte si delinea meglio creando personaggi fittizi, ma possibili, creati sulla falsariga di altri esistenti, che sarebbero stati perfetti per fornirci spiegazioni e concatenamenti della storia recente a cui spesso l'uomo qualunque non ha accesso.
Adattando l'omonimo romanzo di Giuliano da Empoli, Olivier Assayas costruisce un film di matrice hollywoodiana, ma di produzione europea, incentrato attorno alla figura ambigua, astuta e calcolatrice di un certo Vadim Baranov (Lo rende molto bene un Paul Dano dal volto gonfio, caratterialmente pacato, razionale, sensibile coi propri cari, ma pur sempre inquietante), che si fa strada dapprima come brillante ed intuitivo produttore televisivo.
Dietro un personaggio scientemente fittizio delineato in sede di sceneggiatura, si cela la figura emblematica di Vladislav Surkov imprenditore e politico russo, che si ritrova a divenire fidato ed esclusivo consigliere personale di Vladimir Putin dal 2013.
Un personaggio così astuto e abile da riesci re in breve tempo a trasformarsi in un autentico ispiratore del futuro presidente russo Putin.
La storia ruota attorno agli anni '90 post-sovietici, che coincidono con la irresistibile e clamorosa ascesa al potere di Putin e alla trasformazione radicale della la Russia.
Il mago del Cremlino (2025): Jude Law
Il mago del Cremlino (2025): Jude Law, Paul Dano
I mezzi per la sua fortunata ascesa si concentrano su una accurata manipolazione della verità e della finzione, ove tutto ciò che risulta scomodo viene cancellato, annientato, fatto sparire.
Notizie, fatti, circostanze, oppositori in carne ed ossa.
Dopo anni di operato encomiabile all'orbra del nuovo "zar", Baranov si ritira ed esce cautamente allo scoperto accettando di raccontare la sua storia, ovvero di come ha contribuito a creare il regime, diventando il cosiddetto "il mago" che ha trasformato la Russia in un grande reality show ove la finzione serve per cancellare verità scomode, oppositori che comunque esistono, e per organizzare finte elezioni periodiche che si definiscono democratiche, ma appaiono sempre sinistra ente così plebiscitarie da confermare la loro piena inverosimiglianza.
Il mago del Cremlino (2025): Paul Dano
Girato con dinamismo, come una spy-story degna dei romanzi di John Le Carré, The wizard of Kremlino il film di Assayas, tecnicamente impeccabile anche grazie ad un cast scelto in modo assai oculato e pertinente (Jude Law è straordinario nei panni di Putin, lo reincarna addirittura, ma certo Paul Dano si rivela inquietante con quel suo volto gonfio da bambolotto che sa più di quanto si potrebbe auspicare ossetvsndolo muoversi), e si pone come una riflessione su come la propaganda e la manipolazione dell'informazione siano diventate gli strumenti principali, anzi essenziali per modificare a proprio piacimento e profitto la percezione di massa in rapporto ad una realtà che si ritrova manipolata, fuorviata, strumentalizzata.
Detto questo il film tecnicamente funziona come un perfetto teorema, una macchina ad ingranaggio che, ben congeniata, oliata e governata dal mestiere consolidato di un gran cineasta come Assayas, si rivela come un perfetto sistema narrativo ove tutto quadra, tranne l'emozione genuina, che latita, distratta da cotanto calcolo e premeditata perfezione formale.
Proprio come avviene in molti romanzi strutturalmente impeccabili, ma pure asettici è sin astrusi, di Le Carré.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta