Tratto dal romanzo d’esordio di Giuliano da Empoli, il film Il mago del Cremlino porta la firma di Olivier Assayas, che adatta il testo insieme allo scrittore Emmanuel Carrère.
La storia si apre nel 2019: un giornalista americano (Jeffrey Wright), studioso di storia russa, viene accolto nella sontuosa dacia di Vadim Baranov (Paul Dano), ex consigliere politico per oltre quindici anni al fianco del presidente Vladimir Putin (Jude Law). Soprannominato dalla stampa “il nuovo Rasputin”, Baranov ripercorre la propria vita, dagli anni universitari del post-sovietico, segnati dall’incontro con la donna amata (Alicia Vikander), al lavoro nella televisione popolare, fino al ruolo decisivo nell’ascesa di un oscuro funzionario dei servizi segreti alla presidenza della Federazione Russa.
Attraverso i ricordi di Baranov prendono forma eventi chiave della Russia contemporanea: la guerra in Cecenia, l’affondamento del sottomarino Kursk, l’accentramento del potere, le interferenze nelle politiche internazionali. La narrazione intreccia cronaca storica e finzione speculativa, trasformando la vicenda personale di Baranov in un osservatorio privilegiato sulle strategie, le manipolazioni e le zone d’ombra del potere.
Personaggio immaginario, il Vadim Baranov del film Il mago del Cremlino presenta molte affinità con Vladislav Surkov, consigliere politico e ideologo del Cremlino, la cui influenza ha segnato profondamente la Russia post-sovietica.
Concepito come un affresco politico e intimo al tempo stesso, il film Il mago del Cremlino riflette su potere, narrazione e controllo dell’immaginario, trasponendo sullo schermo un romanzo che ha segnato il dibattito europeo contemporaneo.
Un regista e una produzione francesi imitano volti ed eventi russi con il registro di un film americano. Già da questa trasversalità paratestuale – ma Assayas si inebria del paratesto quasi sempre – è possibile leggere Le mage du Kremlin come un trattato densissimo sulle grandi narrazioni (leggasi, le grandi immagini) del presente, un ragionamento molto… leggi tutto
VENEZIA 82 - CONCORSO
La storia a volte si delinea meglio creando personaggi fittizi, ma possibili, creati sulla falsariga di altri esistenti, che sarebbero stati perfetti per fornirci spiegazioni e concatenamenti della storia recente a cui spesso l'uomo qualunque non ha accesso.
Adattando l'omonimo romanzo di Giuliano da Empoli, Olivier Assayas costruisce un film di matrice… leggi tutto
Inutile tergiversare, sminuire, o utilizzare mezze misure. Si fa una vita da bestie ai festival. Soprattutto se si è convinti di non invecchiare mai e… segue
A conclusione della 82ma Mostra 2025 ecco la mia classifica di quelle che reputo le opere migliori. Ho inserito film da varie sezioni, dal Concorso che ho visionato integralmente ad altre sezioni che ho visto…
VENEZIA 82 - CONCORSO
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82ma MOSTRA INTERNAZIONALE D'ARTE CINEMATOGRAFICA DI VENEZIA (2025) - IN CONCORSO
Tratto dal romanzo storico-politico di Giuliano da Empoli, il film di Olivier Assayas si basa sul colloquio tra un docente americano e l'immaginario consigliere ed eminenza grigia del Cremlino Vadim Baranov, durante il quale questi racconta la sua vita, da impresario teatrale e poi produttore…
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