Regia di Mario Martone vedi scheda film
Scegliere di non mostrare i germi viventi dell'autodistruzione, cioè il misterioso ragazzo, equivale a rendere ancora più straziante e sanguinoso il sentiero autofagico della protagonista. A Truffaut sarebbe piaciuto molto, perché lui stesso aveva spesso preferito la sottrazione allo scoppio del pathos. Il film è bellissimo, misterioso, dolente, tra gli attori spicca Fanny Ardant, una delle massime vestali del cinema d'autore europeo.
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