Regia di Alessio Maria Federici vedi scheda film
Come ogni anno otto amici si preparano per l’asta del fantacalcio; uno di loro sta per sposarsi, però, e scompare nel nulla. Mentre cominciano le indagini sullo scomparso, uno degli amici recluta una ragazza, di cui è innamorato, per sostituire il giocatore mancante.
Un brutto film rimane un brutto film, c’è poco da dire: Ogni maledetto fantacalcio è una di quelle commedie leggere con velleità di critica sociale che in questi anni imperversano sui grandi schermi italiani, e non è tra le peggiori ma neppure tra le migliori. Colpisce l’argomento, quello sì: il gioco del fantacalcio, che per quanto ormai solidamente radicato nell’immaginario nazionale non ha mai avuto grande rilevanza al cinema; il gioco è però solamente sfruttato come grimaldello narrativo per raccontare le vite – gioie e dolori, successi e fallimenti – di un gruppetto di ultratrentenni del 2025. Nulla di originale, nulla di sensazionale, tutto qui. Le scelte di casting a ogni modo non devono essere state granché facili per il regista Alessio Maria Federici: come è noto il cinema italiano di questo periodo brulica di cinquantenni, mentre la generazione di attori nati negli anni ’90 non offre molte alternative; ecco così che tra gli interpreti principali troviamo Giacomo Ferrara, Enrico Borello, Antonio Bannò, Francesco Russo, Silvia d’Amico e, nei panni della giudice, Caterina Guzzanti. In rapidi interventi autoironici nel ruolo di sé stessi ci sono inoltre Pierluigi Pardo, Diletta Leotta, Leonardo Pavoletti e l’arbitro Daniele Orsato. La sceneggiatura di Giulio Carrieri e Michele Bertini Malgarini risulta piuttosto superficiale; le vite dei protagonisti sono narrate con tratti caricaturistici e le risate sono sempre un po’ sforzate. Dietro al prodotto c’è anche lo zampino di Netflix. 2,5/10.
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