Il film Jay Kelly, diretto da Noah Baumbach, è il ritratto di un attore in crisi, interpretato da George Clooney nel ruolo di una star hollywoodiana alle prese con il proprio passato, le proprie scelte e una reputazione ormai diventata un peso.
Il personaggio, Jay, è un attore di successo che, a sorpresa, abbandona all’ultimo momento una grande produzione americana. La decisione innesca una fuga personale e professionale attraverso l’Europa: prima in Francia per raggiungere la figlia in partenza per l’università, poi in Italia per presenziare a un tributo alla sua carriera.
Il viaggio nel film Jay Kelly diventa occasione di confronto con un passato irrisolto, tra fantasmi personali e immagini pubbliche, mentre il protagonista cerca di capire cosa rimane di sé al di là della propria icona. Intorno a lui ruotano figure che ne amplificano le contraddizioni: un manager esausto (Adam Sandler), un ex collega (Billy Crudup), relazioni passate (Laura Dern, Riley Keough) e proiezioni di una memoria in cui realtà e finzione si confondono.
Scritto da Baumbach insieme a Emily Mortimer, il film Jay Kelly oscilla tra ironia sul sistema hollywoodiano e indagine sul senso di identità in un mondo fondato sull’immagine. Con una narrazione che si muove tra presente e ricordo, tra dialoghi disillusi e momenti di intimità, Jay Kelly è un film che esplora il legame tra fama, famiglia e responsabilità personale. Prodotto da Netflix.
Clooney è sempre generoso nel fare autoironia, seppur da macchietta, ma il film non decolla. Riecheggia Viale del tramonto e The family man, eppure non commuove, se non nella scena finale, che ricorda tanto Nuovo cinema paradiso. Non parliamo della solita Italia da cartolina, la stessa da settant'anni, tra paesaggi incantati e l'immancabile Loren.
Voyeurismo.
Curiosità giornalistiche.
Vere e proprie ossessioni.
Questo e molto altro sviluppa sul pubblico, sulla stampa e sui comuni mortali il mestiere di attore.
In tale ottica nasce e cresce Jay Kelly , il taylor-made film di Baumback, nato, pensato e costruito già su George Clooney, uno degli ultimi veri divi di… leggi tutto
G. → J., C. → K. «Gary Cooper, Cary Grant. [...] Clark Gable. [...] Robert De Niro.» “Jay Kelly”, dunque, ma giusto perché “Ron Sukenick” risulta essere molto meno eufonico.
Noah Baumback, che sceneggia con Emily Mortimer (anche interprete, in un piccolo ruolo), non si capisce bene cosa voglia… leggi tutto
Venezia 82. Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica.
Un attore di successo sulla sessantina, Jay Kelly, è costretto da un incontro imprevisto, a fare i conti con le sconfitte personali e la solitudine. Scombussolato e toccato dall'accaduto decide, lì per lì, di fare la cosa più ovvia, seguire la figlia in viaggio per Parigi e poi lungo la… leggi tutto
G. → J., C. → K. «Gary Cooper, Cary Grant. [...] Clark Gable. [...] Robert De Niro.» “Jay Kelly”, dunque, ma giusto perché “Ron Sukenick” risulta essere molto meno eufonico.
Noah Baumback, che sceneggia con Emily Mortimer (anche interprete, in un piccolo ruolo), non si capisce bene cosa voglia…
A fronte di un'annata che sul fronte degli incassi non sta certamente brillando (non solo rispetto all'ormai inarrivabile triennio pre-covid ma anche rispetto al 2023 e al 2024) sembra che la risposta della…
VENEZIA 82 - CONCORSO
Jay Kelly è davvero una sorta di George Clooney: star sulla sessantina che ha avuto tutto il meglio dalla professione, avvantaggiato da un apoeal che lo ha sempre aiutato. In aggiunta Jay (tralasciando la star George, che ormai è cosa a parte) ha patito qualche incidente intimo e si trova oggi un po' insicuro e vulnerabile come padre, non essendo da…
Venezia 82. Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica.
Un attore di successo sulla sessantina, Jay Kelly, è costretto da un incontro imprevisto, a fare i conti con le sconfitte personali e la solitudine. Scombussolato e toccato dall'accaduto decide, lì per lì, di fare la cosa più ovvia, seguire la figlia in viaggio per Parigi e poi lungo la…
82ma MOSTRA INTERNAZIONALE D'ARTE CINEMATOGRAFICA DI VENEZIA (2025) - IN CONCORSO
Jay Kelly (George Clooney) è una star di Hollywood giunta alla sessantina, con un ego importante, un rapporto non facile con le figlie che ha trascurato per la carriera ed un manager chioccia (Adam Sandler) che si occupa di accudirlo e di sistemare e risolvere ogni sua intemperanza.
…
Voyeurismo.
Curiosità giornalistiche.
Vere e proprie ossessioni.
Questo e molto altro sviluppa sul pubblico, sulla stampa e sui comuni mortali il mestiere di attore.
In tale ottica nasce e cresce Jay Kelly , il taylor-made film di Baumback, nato, pensato e costruito già su George Clooney, uno degli ultimi veri divi di…
Tipo Luca Pasquale Checco Medici Zalone (o Brignano...) al lavoro con Moretti, Bellocchio, Amelio, Caligari, Olmi, Sorrentino, Garrone...
Ed ora, come direbbe Peter Griffin, un po' di Conway Twitty,…
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Commenti (3) vedi tutti
...e lo strugger m'è dolce fra questi pici.
leggi la recensione completa di mckClooney è sempre generoso nel fare autoironia, seppur da macchietta, ma il film non decolla. Riecheggia Viale del tramonto e The family man, eppure non commuove, se non nella scena finale, che ricorda tanto Nuovo cinema paradiso. Non parliamo della solita Italia da cartolina, la stessa da settant'anni, tra paesaggi incantati e l'immancabile Loren.
commento di marco l'Jay Kelly' alias George Clooney: il divo, l'attore, l'uomo a Venezia82
leggi la recensione completa di gaiart