Regia di Ilya Naishuller vedi scheda film
Fin dalle prime scene, "Capi di Stato in fuga" non finge neanche per un secondo di essere altro che quello che è: una commedia d’azione scema, rumorosa e fieramente sopra le righe. Il’ja Najšuller, già regista dell’adrenalinico Hardcore Henry, qui abbassa il livello di serietà ma tiene alto quello dell’energia. La chimica tra John Cena (presidente USA tontolone) e Idris Elba (burbero primo ministro britannico) funziona, in quella formula da buddy movie anni ’90 dove a legare tutto non è tanto la sceneggiatura (abbastanza esile da passare sotto una porta) quanto lo scambio di insulti, sparatorie e improbabili atti di eroismo. È un bromance da crisi diplomatica, con due capi di Stato che si insultano come adolescenti in gita scolastica e finiscono per trovare un terreno comune.
Quando la situazione si fa troppo sopra le righe anche per loro (e succede spesso) arriva Priyanka Chopra a rimettere ordine con il piglio dell’agente segreto cazzutissima che entra in scena quando il testosterone comincia a dare segni di cedimento. Il suo personaggio, Noel Bisset, è chiaramente scritto per sovvertire il cliché dell’uomo d’azione salvifico e la Chopra, già rodato volto action da Quantico e Citadel, regge la parte con stile. "Il mio ruolo è tradizionalmente affidato a uomini", ha detto. Infatti, si nota: è l’unica nel film a sapere cosa sta facendo.
È un film sfacciato, stupido quanto basta, eppure più furbo di tanti altri che si prendono sul serio. Le scene d’azione sono pirotecniche, il tono è da buddy movie iper-vitaminico e il tutto ha un retrogusto di “sì, sappiamo che è ridicolo...e allora?”.
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