Regia di Hubert Charuel vedi scheda film
Meteors (2025): Paul Kircher, Idir Azougli, Salif Cissé
CINEMA OLTRECONFINE / FESTIVAL DI CANNES 78: UN CERTAIN REGARD
Tre amici ventenni sono inseparabili e suppliscono ognuno chi ha bisogno o è carente in qualcosa. Il robusto nero Tony (Salif Cissé) è il più realizzato, lavorando come impresario presso un grosso centro di smaltimento rifiuti, lavorando senza porsi troppe domande.
Mika (Paul Kirchner), che lavora part-time al Burger King e Dan (Idir Azougli) , eterno disoccupato, sono invece più fannulloni o indolenti, tanto da dover contare nella disponibilità del primo che li lascia soggiornare in un suo appartamento sfitto.
Per sfidare la sorte in un affare che ha al centro una carpa gigante soprannominata Moby Dick, scomparsa dal lago ove viveva e assurta ad attrazione locale, i due finiscono nei guai, arrestati e senza patente. Nel percorso di rieducazione che li attende, Mika deciderà di mettere la testa a posto, smettendo di bere e fumare, mentre lo sfasato è condizionabile Dan finirà per essere inghiottito dalla sua stessa indenza ed l'ingenuità infantile. Ma la responsabilità ricadrà tutta su Tony, l'arrivato, il tosto, quello che ha capito come ci si deve guadagnare da vivere, anche a prezzo di tradire un amico.
Meteors (2025): Idir Azougli, Paul Kircher
Meteors (2025): Paul Kircher, Idir Azougli
Dopo il lodevole Petit paysan del 2018, il regista Hubert Charuel si concentra Sui caratteri differenti di tre coetanei uniti all'amicizia, ma divisi dalle scelte di vita e da caratteri diametralmente opposti.
Sullo sfondo di una Francia periferica impegnata a gestire o nascondere i rifiuti tossici che essa stessa produce, Météors racconta tre storie di vita che corrispondono a tre precise scelte, dettate da indole differente, da caratteri ed ambizioni differenti, in un contesto ove la differenza vera è quella che proviene dal cuore e dalla propria coscienza.
Meteors (2025): Paul Kircher, Idir Azougli
Se il film funziona, e funziona, molto del merito deriva dalla bravura dei tre ragazzi protagonisti.
Tra costoro il 23enne Paul Kircher, attore e divo emergente magnifico, figlio dell'algida Irène Jacob, si rivela straordinario nel tratteggiare le titubanze e i conflitti interiori del suo Mika, voce della coscienza di un trio ridanciano e solare, costretto a confrontarsi con la durezza di una vita che non ammette sbagli o perdite di occasioni, anche quando la posta in gioco è la salute o l'incolumità di uno dei suoi due amici.
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