Trama
Presentato a Cannes 2025 nella sezione Un Certain Regard, il film Aisha Can’t Fly Away racconta la storia di Aisha, 26 anni, un’operatrice socio-sanitaria sudanese che vive nel quartiere popolare di Ain Shams, al centro del Cairo. In bilico tra una relazione ambigua con un giovane cuoco egiziano, un ricatto opaco che le viene imposto in cambio di protezione, e un nuovo incarico di lavoro in una casa sconosciuta, Aisha si ritrova schiacciata dalle sue paure e da un passato doloroso che riaffiora. Con il passare del tempo, il confine tra ciò che è reale e ciò che appartiene all’immaginazione inizia a sfumare.
Con il film Aisha Can’t Fly Away, suo primo lungometraggio, Morad Mostafa ci immerge nel cuore pulsante del Cairo, raccontando una storia intensa e personale dal punto di vista di chi raramente ha voce nel cinema egiziano: le donne migranti africane. Aisha è un personaggio complesso, vulnerabile e coraggioso, attraverso il quale il regista osserva i cambiamenti sociali del suo paese e le tensioni di una città in continuo fermento.
«Mi sono sempre chiesto perché nel nostro cinema non esistano protagonisti non egiziani. Gli immigrati africani vengono rappresentati solo in ruoli secondari. Con questo film volevo capovolgere la prospettiva, e raccontare la mia società attraverso i loro occhi», sottolinea Mostafa.
Morad Mostafa sceglie uno stile visivo diretto e immersivo, rifiutando lo storyboard e i tagli rigidi, per lasciare spazio a una regia fluida, mobile, attenta ai gesti e agli sguardi. Aisha Can’t Fly Away è un film che stato sviluppato alla Résidence du Festival di Cannes nel 2023.
Nel ruolo della protagonista, la giovane Kenzy Mohamed regala un’interpretazione toccante, istintiva e carica di tensione emotiva. Accanto a lei, Islam Mohamed incarna con sottigliezza la figura ambigua del cuoco egiziano, mentre Yasmine Abdelaziz dà corpo a una presenza femminile enigmatica.
Tutti gli attori principali sono non professionisti, scelti dal regista per la loro capacità di trasmettere verità e spontaneità. «Lavorare con attori non formati mi permette di ottenere qualcosa di vivo, che non sia filtrato da tecniche acquisite», spiega Mostafa.
Aisha Can’t Fly Away è un film sospeso tra cronaca sociale e suggestione onirica, tra il thriller urbano e il dramma esistenziale. Mostafa osserva una società complessa, dove l’identità si frammenta e la sopravvivenza impone compromessi durissimi. Ma allo stesso tempo apre uno spiraglio su una dimensione interiore più profonda, in cui immaginazione, desiderio e dolore si intrecciano nella ricerca di una via di fuga, anche solo mentale, da un mondo che non lascia scampo.
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