Regia di Michael Chaves vedi scheda film
Un addio rispettoso ma tiepido: The Conjuring – Il rito finale chiude la saga costruendo atmosfere convincenti, senza raggiungere la forza del primo capitolo.
Dopo dodici anni e dieci film, la saga principale del The Conjuring Universe arriva al traguardo con The Conjuring - Il rito finale (2025), sequel diretto di The Conjuring – Per ordine del diavolo (2021). Basato sul vero caso della famiglia Smurl, una delle infestazioni più controverse affrontate da Ed e Lorraine Warren, il film chiude il percorso dei Warren sul grande schermo. Alla regia c’è Michael Chaves, già al timone dei precedenti capitoli del franchise.
Cinque anni dopo il processo ad Arne Johnson, Ed Warren (Patrick Wilson) e Lorraine Warren (Vera Farmiga) conducono una vita più tranquilla, ma il mondo del paranormale continua a influenzarli. Nel frattempo, la famiglia Smurl in Pennsylvania vive strani fenomeni nella propria casa, legati a presenze oscure e inspiegabili. La figlia dei Warren, Judy (Mia Tomlinson), mostra capacità psichiche sempre più sviluppate. Gli eventi che accadono nella casa dei Smurl finiranno per intrecciarsi con quelli dei Warren, creando tensione e situazioni inquietanti.
Michael Chaves, già al timone di film come The Conjuring – Per ordine del diavolo (2021) e The Nun II (2023), chiude la saga principale con mestiere. La sua regia resta coerente con lo stile consolidato: corridoi angusti, luci cupe, composizioni visive tese a creare suspense, ma senza guizzi veri. L’impatto visivo non raggiunge quello di James Wan: Chaves replica alcuni tic del franchise e punta molto sui jump scare, con risultati puliti ma poco memorabili.
La sceneggiatura è stata scritta da David Leslie Johnson-McGoldrick, con contributi di Richard Naing e Ian Goldberg. Johnson-McGoldrick non è nuovo al franchise, avendo già firmato The Conjuring – Il caso Enfield (2016) e The Conjuring – Per ordine del diavolo (2021). La storia è stata sviluppata dallo stesso Johnson-McGoldrick insieme a James Wan, che ha anche prodotto il film con Peter Safran. La scrittura gioca tra nostalgia e tensione: flashback, oggetti maledetti, richiami ai vecchi casi. Il problema è la formula già vista: escalation prevedibile, apparizioni, climax costruiti sugli stessi meccanismi di sempre. Con il materiale storico dei Warren si poteva scavare più a fondo nell’ambiguità e nel terrore, invece lo script preferisce la sicurezza e il consolidato. Storia solida, ma mai davvero spaventosa o sorprendente.
Vera Farmiga e Patrick Wilson riprendono i loro iconici ruoli di Lorraine e Ed Warren, medium e demonologo già noti al pubblico. Farmiga conferisce al personaggio la giusta gravità e intensità emotiva, bilanciando momenti di tensione soprannaturale con fragilità personale. Wilson mantiene la solidità e l’autorità di Ed, con una performance misurata che trasmette credibilità e dedizione al paranormale.
La giovane Lorraine è interpretata da Madison Lawlor, convincente nelle scene che richiedono paura e intuito soprannaturale, mentre Orion Smith porta naturalezza nel ruolo del giovane Ed.
Mia Tomlinson è Judy Warren, la figlia della coppia, e la sua interpretazione riesce a rendere la crescita del personaggio tra curiosità, paura e responsabilità. Ben Hardy, nel ruolo di Tony Spera, il fidanzato e poi marito di Judy, offre un supporto concreto e realistico al personaggio, pur con uno spazio limitato sullo schermo.
La famiglia Smurl – Rebecca Calder (Janet), Elliot Cowan (Jack), Kíla Lord Cassidy (Heather), Beau Gadsdon (Dawn), Molly Cartwright (Shannon), Tilly Walker (Carin), Peter Wight (nonno) e Kate Fahy (nonna) – porta credibilità alla dinamica familiare, con reazioni convincenti agli eventi soprannaturali.
Il caso della famiglia Smurl, su cui si basa il film, è uno dei più controversi affrontati dai Warren. Nella realtà, gli eventi paranormali nella casa della famiglia in Pennsylvania si svilupparono tra gli anni ’70 e ’80: rumori inspiegabili, oggetti che si muovevano da soli, odori strani e graffi sulle pareti. Col tempo, le aggressioni divennero sempre più violente, coinvolgendo i membri della famiglia e talvolta percepite anche dai vicini. Solo nel 1986, dopo tentativi falliti di ottenere aiuto dalla diocesi, gli Smurl contattarono i Warren, che insieme a padre Robert McKenna effettuarono diversi esorcismi. I fenomeni continuarono fino al trasferimento della famiglia nel 1987; un quarto esorcismo nel 1988 sembra aver finalmente chiuso la vicenda.
Il film prende spunto da questa storia, ma introduce significative modifiche: gli eventi sono anticipati e drammatizzati, lo specchio maledetto e la bambola Annabelle diventano simboli potenti, e Judy e il fidanzato Tony intrecciano la vicenda Smurl con la saga cinematografica. Alcuni episodi controversi o difficili da rappresentare vengono alleggeriti o reinterpretati, per adattarsi al ritmo del racconto.
Non mancano cameo e riferimenti ai precedenti film: i veri Tony Spera e Judy Warren compaiono alla festa di compleanno di Ed, Lili Taylor e Mackenzie Foy riprendono i ruoli di Carolyn e Cindy Perron (L’evocazione – The Conjuring, 2013), Frances O’Connor e Madison Wolfe quelli di Peggy e Janet Hodgson (The Conjuring – Il caso Enfield, 2016), e Julian Hilliard quello di David Glatzel (The Conjuring – Per ordine del diavolo, 2021). James Wan fa un cameo non accreditato. Tutti appaiono nella scena del matrimonio di Judy, collegando visivamente e narrativamente il film ai capitoli precedenti, senza comparire altrove nella storia.
The Conjuring – Il rito finale conclude la storia dei Warren con momenti suggestivi e ambientazioni anni ’80 curate, ma senza osare. A parte il secondo capitolo, The Conjuring – Il caso Enfield (2016), che aveva provato a spingersi oltre, gli altri sequel non raggiungono la forza del primo (L’evocazione – The Conjuring, 2013): replicano schemi già visti e jump scare, senza sfruttare appieno il materiale a disposizione. Funziona e intrattiene, ma non lascia il segno. Pur essendo l’addio ai coniugi Warren, il The Conjuring Universe resta aperto a nuovi spin-off e storie legate ai casi paranormali.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta