Regia di Laszlo Nemes vedi scheda film
Orphan (2025): Bojtorján Barabas
VENEZIA 82 - CONCORSO
Andor è un ragazzino ebreo che, nell'Ungheria del 1957, dopo la rivolta contro il regime comunista, viene cresciuto dalla madre con racconti idealizzati su un padre defunto.
Abituato ad idealizzareve sin esaltare la misteriosa e misconosciuta figura paterna, il giovane si trova a confrontarsi con la verità quando un uomo, all'apparenza ruvida, se non proprio brutale quando si rende conto della diffidenza ricevuta, appare a lui cercando di persuaderlo di essere il vero padre.
L'atteso ritorno in regia del cineasta ungherese László Nemes dopo i successi ed i premi ottenuti con lo shoccante Il figlio di Saul (2015) ambientato in un campo di concentramento nel 1944, ed il successivo Tramonto (2018), con cui il regista torna indietro a ridosso dello scoppio della I Guerra Mondiale, avviene con una storia familiare ambientata più avanti, nel 1957, dopo la rivolta contro il regime comunista a Budapest.
Orphan (2025): Grégory Gadebois
La vicenda di una ribellione da parte di un giovane coraggioso ed orgoglioso che si sente ingannato e prevaricato dal sopraggiungere improvviso e dunque sospetto di un estraneo che pretende di essere chi non è, viene ripresa, o meglio ancora intercettata in dettagli specifici finemente catturati, attraverso la nota preferenza che il regista utilizza nel tratteggiare situazioni e dinamiche, puntando su insistiti primi piani.
Gli stessi che costringono lo spettatore ad entrare negli sguardi enigmatici e tesi di chi si anima di diffidenza e coraggio per tirarsi fuori da giudizi inevitabilmente di parte, la cui natura ingannatoria diventa motivo di ostilità aperta tra un padre sospetto dai modi di fare e reagire brutali, ed un figlio che non riesce a tradurre il genitore con i lineamenti di chi pretende di esserlo senza prodigarsi in adeguate giustificazioni.
Dei tre bravi attori principali coinvolti, l'attore francese Gregory Gadebois, nel ruolo del misterioso padre manesco e implacabile, è perfetto nel rendere sinistramente complice la mancanza di una adeguata conoscenza padre-figlio.
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