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M3GAN 2.0

Regia di Gerard Johnstone vedi scheda film

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La recensione su M3GAN 2.0

di ANdaMI
5 stelle

Come era logico aspettarsi, visto il discreto successo di critica e i buoni incassi al botteghino, M3GAN (2022) ha avuto un seguito. La storia si ambienta due anni dopo gli eventi del primo film. Gemma e sua nipote Cady, sopravvissute alla furia del robot killer, hanno ripreso in mano la loro vita. Tuttavia, l'esercito americano, basandosi sui vecchi progetti della stessa Gemma, ha creato un androide dalle fattezze femminili da impiegare in missioni segrete. Amelia, questo il suo nome, è però sfuggita ad ogni controllo e sta perseguendo sconosciuti obiettivi tra cui l'eliminazione fisica di determinati soggetti. Per poter fermare questa IA impazzita, Gemma dovrà fare una vera pazzia, restituire a Megan, che non è mai davvero morta in quanto trasferitasi nel sistema informatico della casa di Gemma, un corpo fisico, concedendole al contempo un'occasione di riscatto ai suoi occhi e a quelli di Cady.

 

Il film vede il ritorno di tutti coloro che avevano collaborato al precedente capitolo: Gerard Johnstone alla regia, Akela Cooper alla sceneggiatura, Allison Williams e Violet McGraw nei panni delle protagoniste umane e Amie Donald in quelli di Megan.

 

locandina

M3GAN 2.0 (2025): locandina

 

Guardando M3GAN 2.0 due film mi vengono in mente: Aliens - Scontro finale (1986) e Terminator 2 - Il giorno del giudizio (1991), entrambi diretti da James Cameron. Ma cosa hanno in comune queste due splendide opere con la pellicola di Johnstone? Ebbene, M3GAN 2.0, proprio come il secondo capitolo di Alien, cambia totalmente genere. Se, infatti, il primo era un horror fantascientifico, il secondo tende molto di più all'action, tagliando quasi completamente l'atmosfera tipica di un film dell'orrore e allargando gli eventi narrativi, che ora fuoriescono dal piccolo mondo familiare e diventano di portata globale. Secondariamente, il robot che nel primo film fungeva da antagonista si è qui tramutato in un prezioso alleato, oltre a venire investito da una carica molto più positiva, esattamente come accadeva al T-800 interpretato da Arnold Schwarzenegger in Terminator 2. Il fatto che M3GAN 2.0 combini le formule di due capolavori del cinema sci-fi (e non solo) dimostra come le basi per un buon racconto ci fossero tutte ma, purtroppo, il risultato finale non è stato all'altezza.

 

Questo sequel risulta piatto in quasi tutte le angolazioni dalle quali lo si guarda. Al netto di una regia di mestiere e di effetti speciali discreti, la tensione e il pathos non esistono quasi mai, le protagoniste umane, così ben scritte nel primo episodio, qui hanno davvero poco da dire, le scene d'azione sono fiacche e, cosa più grave di tutte, la "cattiva" Amelia non fa paura come minaccia e il suo look è incolore tanto quanto la sua personalità artificiale. Infine, quello che viene spacciato come grande colpo di scena, nelle ultime fasi, non scuote minimamente il senso dello stupore. La sola cosa che davvero funziona è Megan, unica figura carismatica (e anche divertente) di tutto il racconto. Tuttavia, se è vero che la rediviva computerizzata non ha perso un briciolo del proprio smalto rispetto al primo film è altrettanto vero che il suo fascino non è sufficiente a reggere da solo le due ore di durata, decisamente troppe per un lungometraggio che fatica a rendersi interessante. Infine, il messaggio che M3GAN 2.0 vuole trasmettere è sì corretto, ovvero che le tecnologie di nuova generazione non sono necessariamente un pericolo, bensì un valido supporto a seconda di come scegliamo di utilizzarle, ma è anche meno forte di quello del film del 2022, che invece parlava di come l'autentica fragilità delle relazioni umane rischiasse di essere sostituita dal finto comfort di fredde macchine antropomorfe che, parliamoci chiaro, diverranno realtà un giorno.

 

M3GAN 2.0 è un successore assai debole che, per la seconda volta, si conclude con un finale potenzialmente aperto a nuovi sviluppi. Che venga prodotto un terzo film non è del tutto sicuro anche se sappiamo quanto Hollywood sia brava a mungere le proprie vacche. Se le avventure di Megan dovessero proseguire si spera lo facciano lungo un percorso più valido di quello intrapreso da questo insipido secondo capitolo.

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