Regia di Cinzia TH Torrini vedi scheda film
Aldo, affermato chirurgo, assiste impotente al suicidio di un suo studente tossicodipendente, e ha finalmente il coraggio di ammettere a sé stesso di avere un problema con la cocaina. Si trasferisce a Praga per fare il ricercatore, ma la droga ormai lo ha messo in ginocchio; finisce in un giro di criminali senza scrupoli e solo l'amore di Teresa lo farà rialzare definitivamente in piedi.
Già attiva dietro la macchina da presa da oltre un decennio e con una buona serie di titoli realizzati per cinema e tv (tedesca, avendo studiato cinema in Germania), Cinzia Th Torrini ha nel 1992 una buonissima credibilità nonostante la giovane età: è così che la Rai le affida queste pellicola drammatica incentrata sul problema della dipendenza dalla droga. Una pellicola divisa in due nette parti, una prima ambientata in Italia e una seconda a Praga, con toni comunque simili e nel complesso un andamento assolutamente televisivo: trama semplice, comprensibile, senza eccessi nonostante l'argomento potenzialmente scabroso al centro delle vicende, dialoghi basilari e narrazione superpiatta. La messa in scena è se non altro migliore di quanto ci si potrebbe aspettare per un prodottino di tale risma, a dimostrazione anche di un dignitosissimo budget a disposizione, e la presenza di un buon Remo Girone al centro del cast è l'altro elemento senz'altro positivo dell'opera; tra gli altri interpreti si possono inoltre citare Massimo Girotti, Barbara May, Silli Togni, Stefano Masciarelli e Kim Rossi Stuart. Curiosamente la colonna sonora originale di Carlo Siliotto scimmiotta pesantemente (sconfinando nei territori del plagio) il tema di Flashdance, What a feeling. Ciascuna delle due puntate in cui il film è diviso dura all'incirca cento minuti: se si resiste agli sbadigli e alle soluzioni fin troppo sbrigative adottate dalla sceneggiatura della premiata ditta Laura Toscano/Franco Marotta, la visione scorre placida. 3,5/10.
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