Regia di Enya Baroux vedi scheda film
On ira (2025): locandina
CINEMA OLTRECONFINE
Marie ha ormai 80 anni ed un tumore che la affligge da anni le lascia sempre meno speranze e voglia di combattere. Decide pertanto che è più dignitoso farla finita, e per questo cerca di organizzarsi per andare in Svizzera, ove ha preso contatto con un centro specializzato a porre fine a vite senza speranza.
L'unico vero problema è riuscire a condividere questa sua volontà con i suoi parenti: tra questi, in particolare, ecco Bruno, il figlio irresponsabile, e ad Anna, la nipote adolescente.
On ira (2025): Hélène Vincent, Juliette Gasquet
Non riusciranno mai ad accettare questa sua scelta, e per questo Marie va nel panico e si trova indotta ad inventare una piccola grande bugia.
Usando come scusa una misteriosa eredità in una banca svizzera, l'anziana propone ai due di fare un viaggio insieme.
Complice involontario ed irresistibile di questa messinscena, è il giovane Rudy, uno strampalato badante appena conosciuto, che si mette al volante del vecchio camper di famiglia e accompagna la famiglia in un viaggio inaspettato.
Tra rivelazioni a sorpresa e sentimento schietto e genuino che non prevede alcuna ricompensa economica.
On ira (2025): David Ayala, Pierre Lottin, Juliette Gasquet, Hélène Vincent
On ira (2025): Hélène Vincent
Il debutto alla regia da parte di Enya Baroux, On ira, si celebra in modo felice attraverso questa graziosa e toccante commedia drammatica che affronta, con umorismo, spirito e grande sensibilità, tematiche profonde come il diritto di scegliere la fine della propria vita e l'importanza del legame familiare che va al di sopra di ogni altra ragione materie e pecuniaria.
On ira (2025): Hélène Vincent, Pierre Lottin
On ira, scritto con verve e finezza dalla regista assieme a Martin Darondeau, si avvale della notevole performancedella ottima Hélène Vincent, una figura di spicco nel cinema francese, affiancata nuovamente (dopo l'esperienza positiva nell'ultimo bel film di François Ozon, Sotto le foglie) da Pierre Lottin, davvero esilarante e molto lanciato nell'ultimo periodo (reduce dal gran successo commerciale della serie Les Tuche ), nonché dal bravissimo David Ayala, apprezzato di recente in Bergers di Sophie Deraspe e in L'uomo del bosco di Alain Guiraudie.
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