Regia di Eva Victor vedi scheda film
"Sorry, Baby" è il delizioso esordio della regista, sceneggiatrice e attrice Eva Victor, che si carica sulle spalle tutto il peso di questo piccolo film, girato in sole tre settimane nel pacificante scenario del Massachussets, con i suoi detriti vittoriani e il suo verde di prati all'inglese. "Sorry, Baby" mi ha ricordato, molto alla lontana, un film come "Interiors" di Woody Allen, ma là dove pesava fortemente Bergman, qui, invece, l'intimismo del film ha un altro respiro, ironico, divertente e malinconico solo quando serve. "Sorry, Baby" racconta di Agnes, giovane donna rimasta "impigliata" nella vita (Bob Dylan direbbe "tangled up in blue") a causa di un tentativo di violenza subito dal suo professore. Mentre attorno a lei, gli amici, l'amica del cuore o un tenerissimo vicino di casa, provano a ragionare sul futuro (e qualcuno lo raggiunge), per Agnes la vita è sospesa, insieme ai sentimenti, lasciandola in balìa di un futuro misterioso. Eva ce lo racconta in cinque capitoli, non necessariamente cronologici, ma che fluiscono benissimo nella narrazione e ci raccontano Agnes proprio analizzando i suoi rapporti con gli altri. Un bellissimo lavoro, mai pesante o pedante, scritto molto bene, con dialoghi acuti e intelligenti e tanti sguardi che dicono molto più delle parole. Un gioiellino d'introspezione che si spera trovi distribuzione in Italia, anche se non se ne accorgerebbe quasi nessuno.
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