Regia di Piotr Szulkin vedi scheda film
La guerra dei mondi (1981): locandina
MUBI - Piotr Szulkin
La Polonia viene occupata dai marziani, rappresentati come omini ridicoli e bassi di statura, ma spietati negli intenti, assetati di sangue al punto da favorire una diffusa campagna di prelievi coatti sulla popolazione, letteralmente ricattata a sottoporsi a forzosi prelievi sanguigni in cambio di mezzi di sostentamento.
Gli invasori alieni instaurano un regime oppressivo, simile a un vero e proprio totalitarismo di stampo dittatoriale, peraltro per nulla dissimile al regime che tristemente piegò la Polonia ai tempi del predominio nazista.
La vicenda si concentra sulla figura controversa ed istrionica di Iron Idem, personaggio televisivo che in un contesto odierno sarebbe assurto allo stato di blogger universale.
Un uomo scarto che ha sempre saputo gestirsi bene, a cui gli invasori presto rapiscono la moglie durante un agguato al domicilio dell'uomo, per indurre l'uomo ad obbedire ai loschi piani degli invasori.
L'anchorman, dal seguito sostenuto per l'ironia pungente dei suoi discorsi acchiappa-pubblico, viene costretto pertanto a diventare la voce ufficiale con cui propagare i dettami e le regole del potere alieno, diffondendo, attraverso i suoi eccentrici sermoni pubblici, la loro propaganda ingannevole è manipolatrice.
Ma quando Idem cerca di deviare dalla narrazione imposta, si scontra con il potere dello stato, rappresentato da entità impalpabili, strutture burocratiche difficili da individuare e riconoscere in individui fisici, ma onnipresenti nel governo della nazione, probabilmente conniventi con gli invasori alieni per cercare di salvaguardare il proprio status privilegiato.
Piotr Szulkin, regista polacco noto in particolare per la tetralogia fantascientifica Apocalisse composta da Golem (1980), Wojna ?wiatów – nast?pne stulecie (1981), O-Bi, O-Ba. Koniec cywilizacji (1984) e Ga, Ga. (1985), è pertanto assai avvezzo alle atmosfere a sfondo fantastico-apocalittico, ma resta sempre mto legato al presente o al recente passato della sua tribolato nazione.
I suoi film aderiscono perfettamente a schemi sociali molto contemporanei e per nulla avveniristici, affrontando, con piglio ironico e sferzante sarcasmo in particolare con questo suo La guerra dei mondi, tematiche scottanti come il totalitarismo, il potere deviato e totalizzante dei media, l'ingenuità e aridità umana, il potere perverso della manipolazione attraverso l'uso di media deviati e faziosi tipici di un regime oppressivo.
L'invasione aliena, più che un'azione fantascientifica improntata sull'azione dai cieli che molti blockbuster ci hanno insegnato a prefigurare nella mente pensando ad actions effervescenti come, ad esempio, gli omonimi film che hanno preceduto e seguito questa originale reinterpretazione (si ricordano almeno l'originale del 1953 di Byron Haskin e la sontuosa e godibile versione del 2005 a cura di Steven Spielberg), diventa, in questa pungente e stravagante versione polacca del 1981, una arguta metafora sulla deviata e corrotta realtà politica polacca degli anni '80.
Nel magistrale finale, l'esecuzione del protagonista, che, per dare un segnale al popolo sulla fine ingrata dei dissidenti avviene sotto lo sguardo perenne di monitor televisivi piazzati in ogni angolo urbano come in un tipico incubo orwelliano - apparecchi televisivi tipo i Grundig a colori dei primi anni '80, al tempo avveniristico, ora quasi grotteschi - avviene con una soluzione distopica che sorprende lo spettatore, e lo stesso protagonista, rendendo il bizzarro film ancora più potente e originale.
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