Regia di Paul Thomas Anderson vedi scheda film
E ci siamo giocati anche Paul Thomas Anderson.
Un padre (Di Caprio) rivoluzionario (di che?), strafatto, parte alla ricerca della figlia non sua, ma che ama, per toglierla dalle grinfie del vero padre (Sean Penn), arrivista, ottuso, patriarcale, militarista, violento.
Propaganda dei nostri tempi, misera politica dei giorni nostri. Piegati alla dottrina del cambiamento.
Donna di colore cazzuta rivoluzionaria (quali sarebbero gli ideali che spingerebbero alla rivoluzione?), contro la famiglia, contro tutti, che non vedi lora facciano fuori dallo schermo, rinnega la figlia che lascia nelle braccia del povero Di Caprio. La figlia come sarà caratterizzata? Cazzuta ovviamente, che pratica Karate dal maestro Benicio del Toro.
Di Caprio correrà, scapperà, per tutto il film senza fare assolutamente nulla, mentre la figlia riuscirà a fare tutto tranne essere aiutata da qualcuno.
Il culmine nel discorso dei suoi suoceri, di colore: noi siamo l'origine, siamo il ceppo, siamo, mentre tu, bianco, sei misero, sei niente.
Penn, la rappresentazione del "vecchio" uomo, finirà in cenere.
Il peggior film del regista.
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