Regia di Jeff Lieberman vedi scheda film
Sopravvalutato come un pò tutto Lieberman, ma dalle buone intuizioni tematiche e di trama, ambientazione, è probabilmente il lungometraggio più ambizioso di tutta la alquanto non lunga e diseguale carriera cinematografica del piccolo maestro anni '70 del genere horror il già citato Lieberman.
E seppure "Blue Sunshine"(dal nome della droga allucinogena derivata dall'LSD che comporta le mutazioni comportamentali e alopecico-iridiali del film) non rientri nell'horror grafico e splatter, quanto più in quello della appunto mutazione fisico-psichica, obbligatorio citare Cronenberg, ma anche il parimenti newyorkese Larry Cohen di "God Told Me To" in chiave allucinatorio-religiosa.
Peccato che non si sia riusciti a fargli avere una chiusura degna e d'effetto, rispetto al suo finale aperto ma anche che sa di presa in giro, e alcune secche nella parte centrale.
Zalman King buono e adatto nella parte del protagonista che si comporta da pazzo e senza alcun metidio, reazione razionale e concreta, rispetto ai pazzi mutageni della droga assunta in corpo anni prima.
Singolare questo sì l'ambientazione finale nel supermercato in preda al panico degli spettatori per il comizio della campagna politica. Precedendo di alcuni mesi il sempre per questo accostato ma ben più riuscito e famoso, "Zombi"(Dawn of the Dead) di Romero, e per quanto riguarda l'innesto del discorso (Fanta)politico forse ispirato da ''Taxi Driver" e "Perché un assassinio?", molti titoli successivi a partire da "La Zona morta" dello stesso Cronenberg.
Deborah Winters sempre divina, in uno dei suoi ruoli già liminari al cinema.
Non granchè la colonna sonora di Charles Gross che invece gode di buona considerazione fra gli appassionati.
Sceneggiatura di Sandy King poi tra le prime donne a capo di un grosso studios la Universal, e moglie di John Carpenter.
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