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Una pallottola spuntata

Regia di Akiva Schaffer vedi scheda film

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La recensione su Una pallottola spuntata

di ANdaMI
6 stelle

locandina

Una pallottola spuntata (2025): locandina

 

Quando si parla della trilogia di Una pallottola spuntata, si parla automaticamente di tre super cult della commedia cinematografica statunitense. Film divertentissimi e magnificamente interpretati da un Leslie Nielsen in stato di grazia capaci di imprimersi con una forza dirompente nell'immaginario comico di più di una generazione. Ebbene, questo nuovo film, diretto da Akiva Schaffer e dallo stesso sceneggiato insieme a Dan Gregor e Doug Mand non è, come si potrebbe pensare, un remake del primo capitolo e nemmeno un reboot della saga, bensì un vero e proprio seguito, un autentico quarto capitolo che arriva a distanza di ben trentuno anni dall'ultimo episodio, datato infatti 1994. Essendo il povero Nielsen deceduto nel 2010, il ruolo da protagonista viene adesso ricoperto da niente popò di meno che Liam Neeson. L'attore nordirlandese interpreta Frank Drebin Jr., il figlio di Frank Drebin / Leslie Nielsen, imbranato agente della squadra di polizia di Los Angeles che, molto semplicemente, dovrà sventare i piani criminali di un ricco e potente uomo d'affari. Tra scazzottate, inseguimenti e situazioni assurde, il poliziotto finirà pure con l'innamorarsi. Oltre a Liam Neeson, il cast comprende Pamela Anderson, la donna oggetto delle attenzioni romantiche del protagonista, Paul Walter Hauser, il suo fidato partner, Kevin Durand, CCH Pounder, nel ruolo del capo della squadra di polizia e Danny Huston in quello del cattivo.

 

Liam Neeson

Una pallottola spuntata (2025): Liam Neeson

 

Pamela Anderson

Una pallottola spuntata (2025): Pamela Anderson

 

Paul Walter Hauser

Una pallottola spuntata (2025): Paul Walter Hauser

 

Danny Huston, Liam Neeson

Una pallottola spuntata (2025): Danny Huston, Liam Neeson

 

Una pallottola spuntata (2025) è un film che unisce due tipi di humor. Il primo è una scopiazzatura della verve demenziale delle tre pellicole originali, quindi un'abbondanza di situazioni folli e stupidissime (in senso buono), create seguendo, peraltro, lo stesso schema narrativo del primo film della saga: sbirro rimbambito, indagine su un criminale legato alla bella donna, storia d'amore con la bella donna, confronto finale con l'antagonista e lieto fine. Nel mezzo, tutte le gag. Il secondo tipo di umorismo è riconducibile alla presenza di Seth MacFarlane dietro le quinte. Avendo prodotto lui il film, non stupisce come esso sia carico di quel black humor così tipico della serie tv I Griffin e dei due film sull'orsacchiotto politicamente scorretto Ted, dato che entrambi gli esempi sono sue creazioni. Il che significa che Una pallottola spuntata (2025) aggiunge battute volgarissime e scenette grottesche che scherzano su fatti anche gravi (tipo le vittime di Bill Cosby, il razzismo diffuso tra le forze dell'ordine americane e le vicende giudiziarie di O. J. Simpson, che peraltro recitava nei precedenti film) che nelle pellicole con Nielsen non erano pervenute. Inoltre, il film di Akiva Schaffer sfrutta molto la fama di Neeson, che per anni ha recitato in thriller d'azione in cui massacrava tutto e tutti, di conseguenza questa commedia ricorre alla fisicità dell'attore per dotare il protagonista di capacità di combattimento totalmente sconosciute al vecchio eroe di Nielsen.

 

Ora, per tutta la durata della visione si ha la sensazione che quei furbetti degli sceneggiatori abbiano fatto di tutto per imitare la forza unica delle tre vecchie commedie. Il risultato è indubbiamente forzato e fintamente potenziato da citazioni maggiormente contemporanee e un umorismo forse più sboccato e cattivo ma sicuramente digeribile dalle nuove generazioni, o comunque da chi lo sa apprezzare. La verità, però, è che tutto questo, incredibilmente, funziona. Il film è effettivamente divertente, non annoia e contiene un paio di scene geniali nella loro voluta idiozia. La cosa che davvero tiene in piedi Una pallottola spuntata (2025) è però la fantasia della scrittura. Tra un'assurdità e l'altra si riesce a sorridere, il film non concede quasi mai pause, tirando addosso allo spettatore eventi e dialoghi che solleticano quel senso dell'umorismo basso e infantile che da qualche parte abbiamo ancora tutti. Certo, Neeson non è Nielsen, manca totalmente della sua espressività e del suo carisma, proprio come il film stesso ma, anche se l'attore e il lungometraggio nel suo insieme finiscono con il dimostrarsi una caricatura fuori tempo massimo di tre capolavori inimitabili, quel poco che hanno fatto basta a farti concludere la proiezione con il buon umore addosso, sempre ammesso che il paragone tra oggi e ieri non prenda il sopravvento.

 

D'altra parte, sapevamo tutti che questo film non si sarebbe mai potuto avvicinare (figuriamoci eguagliare) ai tre che lo avevano preceduto. I registi sono cambiati, gli attori non sono più quelli, i tempi che viviamo sono diversi e il cinema stesso, in quanto forma d'arte, si è inevitabilmente evoluto. Ciononostante, sarebbe potuto uscire un disastro, da molti effettivamente temuto. Invece, Una pallottola spuntata (2025), pur essendo una pallida imitazione moderna, è in grado di far ridere, non tanto come forse vorremmo ma se ne apprezza il tentativo.

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