Regia di Akiva Schaffer vedi scheda film
Non è affatto facile confrontarsi (soprattutto oggi) con quei geniacci miscredenti del trio Zucker-Abrahams-Zucker, rispettivamente i fratelli David (regista/sceneggiatore) & Jerry Zucker e Jim Abrahams (sceneggiatori), fondatori quand’erano all’Università del gruppo Kentucky Fried Theater che si occupava di produzioni teatrali basate principalmente su parodie, gag spesso triviali e un umorismo estremamente demenziale.
Passati anche al cinema come sceneggiatori di Ridere per ridere (Kentucky Fried Movie, 1977) con la regia di John Landis, divennero famosi grazie alla saga de L’aereo più pazzo del mondo (1980) e soprattutto, a partire dal 1988, con la trilogia di The Naked Gun (in italiano Una pallottola spuntata), ispirata a sua volta alla loro serie Tv Police Squad con sempre protagonista Leslie Nielsen, una parodia de Il tenente Ballinger (1957) con Lee Marvin che andò in onda nel 1982 su ABC per sole 6 puntate prima che i dirigenti di Paramount TV lo cancellarono per i bassi indici d'ascolto.
Soprattutto Una pallottola spuntata, considerato l’enorme bagaglio comico che porta con sé, ha bisogno di essere maneggiata con estrema cura, un’eredità che il regista Akiva Schaffer, autore anche della sceneggiatura insieme Dan Gregor & Doug Mand, tenta in tutto i modi di lasciare intatta anche grazie al supporto, fondamentale ma anche piuttosto invadente, di un produttore come Seth MacFarlane, creatore de I Griffin e autore di quel gioiellino (ormai andato perso?) che è The Orville.
Sequel di Una pallottola spuntata 33? - L'insulto finale, datato ormai 1994, nonché quarto capitolo della serie che era, in realtà, già in cantiere a partire dal 2009 ma stavolta sul piccolo schermo, con un copione scritto da Alan Spencer e ideato come una lunga puntata pilota di una serie mascherata, però, da film televisivo, ma quell’ipotetico Una pallottola spuntata 4 (The Naked Gun 4: Rhythm of Evil, questo il titolo originale della sceneggiatura) rimase per anni nel cassetto della Paramount, per ragioni di budget e/o artistiche ma anche perché non ebbe mai il benestare del trio Zucker-Abrahams-Zucker mentre un nuovo tentativo, con un nuovo copione e un concept riadattato in un “soft reboot” con protagonista Ed Helms naufragò tra continue riscritture e mancanze di idee, e questo fino all’arrivo di Seth MacFarlane.
A questo punto, però, due domande nascono spontanee: nel 2025 è ancora possibile ritornare a quella particolare comicità demenziale, dai tratti così scorretti, e che in passato aveva divertito sia il pubblico che la critica?
E si può proseguire con tale linguaggio, riproponendolo anche in un contesto simile, oppure tutto ormai è già stato ripreso, rielaborato, riadattato, declassificato (!) e quindi riproposto in altre pellicole e, di conseguenza, probabilmente (?) ormai fuori tempo massimo?
Proponendosi, inoltre, come proseguimento della saga, Una pallottola spuntata dovrà vedersela non soltanto con un pubblico molto diverso rispetto a quello degli anni '80 & '90, con una sensibilità nuova (soprattutto) anche in termini di ilarità, ma anche con i grandi fan e nostalgici della saga che sanno esattamente che cosa devono e vogliono aspettarsi da un film del genere.
Una pallottola spuntata di Akiva Schaffer (Cip & Ciop agenti speciali) cerca di rispondere gattopardescamente a tutto questo cambiando tutto per non cambiare niente.
Con nuovi attori e una trama vagamente simulare a quelle del passato, quindi facilmente (!?) sovrapponibile alla trilogia originale, Il nuovo Una pallottola spuntata si presenta con una certa classicità ma ammiccando al contempo a una modernità che, però, proprio per questo sembra astrusa, o comunque poco attinente, a un film che sembra invece arrivare direttamente dal 1995 ma con uno stile piuttosto diverso dalla tradizione umoristico di cui porta il titolo.
È una parodia dei noir quando, a d esempio, i film originali erano parodie delle serie tv poliziesche degli anni’80 (anche perché nascevano proprio come una serie televisiva riciclatasi poi al cinema) ma anche un film molto anarchico nella struttura mentre l’originale, per quanto demenziale nelle singole scene, rispettava un rigorosa scansione, estremamente televisiva, della storia ma, soprattutto, è un film comico che vuole esserlo e che sa di esserlo mentre quello di Zucker-Abrahams-Zucker fingeva invece di non saperlo.
Questo significa che, nel nuovo, tutti recitano come si fa nei film comici, cioè sottolineando le battute con toni ed enfasi molto ironica, mentre negli originali tutti erano estremamene professionali e anche le battute erano recitate in modo molto serio ed era proprio questa dissonanza ad essere esilarante.
In questo senso, anche gli stessi interpreti non aiutano: Liam Neeson, nel ruolo che fu del compianto Leslie Nielsen, si impegna molto ma, pur risultando una scelta per certi versi azzeccata, ormai ha settantatré, sei in più di quelli che ebbe Nielsen quando girò l’ultimo episodio, e pur guadagna in charme e presenza scenica ne perde inevitabilmente in freschezza fisica e intensità mentre Pamela Anderson che non ha nulla da invidiare all'originale Priscilla Presley, anzi, mostrando un inaspettato lato comico.
Completano il cast Danny Huston, forse il migliore del gruppo, Paul Walter Hauser, Kevin Durand, CCH Pounder e Liza Koshy.
Il nuovo Una pallottola spuntata sembra a volte una parodia di una parodia ma è lo stesso esilarante (e la seconda parte è decisamente più raffazzonata ma anche più divertente della prima) e non vieta ovviamente a nessuno di riuscirsi comunque a divertirsi, per carità, a patto però di avere un certo tipo di umorismo, che è piuttosto differente da quello della ZAZ (Zucker, Abrahams e Zucker) mentre è invece molto più vicino a quello di Seth MacFarlane, che è ottimo e divertente ma è anche un umorismo completamente diverso, chi invece ne ha uno più vicino a quello degli originali potrebbe invece avere qualche problema a uniformarsi.
Non a caso la sequenza migliore, quella del viaggio in montagna e del pupazzo di neve, è completamente sganciata dal resto del film è porta le stigmate di un tipo di assurdità tipica proprio dei Griffin e del suo creatore.
VOTO: 5
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