Il burbero Adriano vive da solo nella stalle ristrutturate di un'antica dimora disabitata e in rovina, Villa Guelfi. Un giorno, si accorge che la vicina villa è stata occupata abusivamente da una comunità di giovani che, durante il giorno, si prendono cura della campagna e dei vigneti circostanti, da tempo abbandonati. Adriano li osserva e si innervosisce, pensando anche di cacciarli. Fra loro, però, c'è anche Matilde, nipote dell'ultimo conte Guelfi, che è nata e cresciuta in quella villa. Anche lei nota Adriano, chiedendosi cos'abbia da nascondere una persona con un passato così misterioso. Arriva l'estate, e l'ostilità diventa convivenza e collaborazione.
Da parte di un regista del calibro di Virzì, non ti aspetteresti tanta approssimazione e superficialità. Peccato, perché il potenziale c'era. Un'occasione sprecata. Voto: 5-
Film bellissimo, profondo e spiazzante, tocca una pluralità di tematiche che colpiscono dentro. Animato da personaggi veri e da attori in palla, con un Mastandrea sempre più bravo e qui perfetto. Semplicemente stupendo. Voto: 5 stelle
Al film ho dato 7, ma al fonico darei 3: difetto comune di alcuni film italiani, il sonoro delle voci che, anche a causa di attori che non hanno le basi tecniche di recitazione, e complice il mio udito non ottimo, è poco intelleggibile. In questo film capivo bene solo Mastandrea (e il giudice e l'avvocata)
Buon ritorno sul grande schermo di Paolo Virzì che lasciati da parte i Ferragosto torna a graffiare nell'alta società fatta di apparenze e Capitale Umano in declino: possono i padri dire la loro sui figli? o bastano cinque secondi per condannarli per sempre?
Il cinema di Virzì è come una ripartenza in contropiede. Pensi di poterlo contenere e prevedere e invece è sempre capace di spiazzarti al momento giusto. Anticipando quel momento. Lo ha fatto con My name is Tanino, Caterina va in città, Tutta la vita davanti, Il capitale umano su tutti. Il filo rosso del suo fare cinema è sempre stato un atto civile di denuncia… leggi tutto
ROME FILM FEST 20° EDIZIONE
Virzì continua ad accoccolarsi piacevolmente in certe nicchie melodrammatiche tirando fin troppo la corda delle sollecitazioni viscerali. Mastandrea è un avvocato di grido ritiratosi nelle campagne toscane a vita da quasi eremita, dopo una disgrazia che l’ha toccato in ogni corda possibile e per la quale dovrà affrontare… leggi tutto
Da parte di un regista del calibro di Virzì, non ti aspetteresti tanta approssimazione e superficialità nella tecnica cinematografica. Dialoghi scritti coi piedi (o, forse, non scritti proprio). Sceneggiatura tirata per la giacca a più riprese, per condurla a dimostrare degli assunti pseudo-morali. Arco del personaggio plateale e artificioso. Personaggi di contorno ridotti…
Il cinema di Virzì è come una ripartenza in contropiede. Pensi di poterlo contenere e prevedere e invece è sempre capace di spiazzarti al momento giusto. Anticipando quel momento. Lo ha fatto con My name is Tanino, Caterina va in città, Tutta la vita davanti, Il capitale umano su tutti. Il filo rosso del suo fare cinema è sempre stato un atto civile di denuncia…
AL CINEMA / FESTA DEL CINEMA DI ROMA 2025: GRAND PUBLIC
Uomo schivo, taciturno, apparentemente quasi agorafobico, Adriano (Valerio Mastandrea, vero traino e forza portante di tutta l'operazione) si è ritirato a vivere in solitudine presso un alloggio di un bed & breakfast ricavato nelle vecchie scuderie di una antica villa disabitata circondata da un terreno verdeggiante quando in…
CIAK MI GIRANO LE CRITICHE DI DIOMEDE917: CINQUE SECONDI
Ormai è ufficiale: Valerio Mastandrea è diventato per Paolo Virzì quello che Toni Servillo è per Paolo Sorrentino o Marcello Mastroianni è stato per Federico Fellini.
Un alter ego che si trasforma anche fisicamente nel ruolo del regista livornese, che passa da essere Paolo figlio nel bellissimo La Prima…
Sì si può raccontare il dolore anche con gli occhi del papà. Con molte perifrasi e voli agricoli il buon paolo Virzì porta a casa un egregio lavoro di cucitura tra il vissuto personale e la storia dell'avvocato Sereni Adriano (Valerio Mastandrea) reo confesso del crimine dei crimini. Anche i Padri soffrono in un periodo socio culturale in cui i…
Lasciamo da parte ogni preambolo ed entriamo subito nel vivo di una settimana di cinema che si preannuncia varia e movimentata. Strategicamente posto nei dintorni della settimana di Halloween arriva al cinema il…
ROME FILM FEST 20° EDIZIONE
Virzì continua ad accoccolarsi piacevolmente in certe nicchie melodrammatiche tirando fin troppo la corda delle sollecitazioni viscerali. Mastandrea è un avvocato di grido ritiratosi nelle campagne toscane a vita da quasi eremita, dopo una disgrazia che l’ha toccato in ogni corda possibile e per la quale dovrà affrontare…
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Commenti (4) vedi tutti
Da parte di un regista del calibro di Virzì, non ti aspetteresti tanta approssimazione e superficialità. Peccato, perché il potenziale c'era. Un'occasione sprecata. Voto: 5-
leggi la recensione completa di andenkoFilm bellissimo, profondo e spiazzante, tocca una pluralità di tematiche che colpiscono dentro. Animato da personaggi veri e da attori in palla, con un Mastandrea sempre più bravo e qui perfetto. Semplicemente stupendo. Voto: 5 stelle
commento di robynestaAl film ho dato 7, ma al fonico darei 3: difetto comune di alcuni film italiani, il sonoro delle voci che, anche a causa di attori che non hanno le basi tecniche di recitazione, e complice il mio udito non ottimo, è poco intelleggibile. In questo film capivo bene solo Mastandrea (e il giudice e l'avvocata)
commento di StepanBuon ritorno sul grande schermo di Paolo Virzì che lasciati da parte i Ferragosto torna a graffiare nell'alta società fatta di apparenze e Capitale Umano in declino: possono i padri dire la loro sui figli? o bastano cinque secondi per condannarli per sempre?
leggi la recensione completa di luabusivo