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Follemente

Regia di Paolo Genovese vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Follemente

di axe
7 stelle

Il quarantenne Piero, conosciuta Lara, si reca in casa di lei per una cena. I due si sono incontrati da poco ed hanno piacere ad approfondire la conoscenza; entrambe hanno un passato sentimentale complesso, non soddisfacente, ed intendono darsi una possibilità. Come comportarsi nei confronti dell'altra persona ? Nella mente di ciascuno albergano diverse "anime", le quali discutono tra loro sul da farsi, senza che l'una prevalga sull'altra. Riuscirà il sentimento ad emergere ? Diretto da Paolo Genovese ed interpretato da un nutrito cast di attori più o meno noti, "Follemente" è una commedia sentimentale costruita su un'idea intrigante, raccontare il "caos intellettuale" dei due protagonisti, mediante l'assegnazione di un nome ad ogni "pulsione" o "carattere". In Piero convivono Romeo, romantico e sognatore; Eros, al suo opposto; Professore e Valium, razionali, ma con diverse prospettive rispetto il futuro. Le "controparti" in Lara sono Giulietta, Trilli, Alfa, Scheggia. Tematiche e messa in scena riflettono difficoltà del vivere odierno. Soddisfatte le necessità primarie, le persone possono trovarsi in momenti di crisi; un vuoto interiore da colmare, una meta da raggiungere; una stabilità, sentimentale, una quotidianità confortante. Vari tarli "corrodono" la mente, tirandola ora da una parte, ora dall'altra. Prevalere, per uno di essi non è facile, ma, qualora, ciò non succedesse, l'individuo sarebbe destinato all'inconcludenza, al fallimento. Piero e Lara non sono di queste persone; le loro pulsioni, i loro istinti, il loro ragionare, dubitare, mettersi in discussione, ridere di loro stessi, darsi coraggio e criticarsi è prodromico al raggiungimento di un obiettivo, il migliorare la propria condizione. Una costante incertezza ostacola il processo; essi si offrono agli occhi della controparte quali persone insicure, non del tutto affidabili. Ma la tensione ad una finalità comune rende possibile il successo. La scelta dal regista, di spazio alle dinamiche interiori dei protagonisti, quali soggetti in costante confronto - nonchè il titolo - lasciano inizialmente immaginare che Piero e Lara abbiano un qualche problema mentale. Con l'avanzare della visione, percepiamo che non è così. Essi sono ... molti di - se non tutti - noi. Il trovarsi l'uno di fronte l'altro, da soli, costretti a giocare la loro carta - il presentarsi in un certo modo, cosa tacere, cosa raccontare e come - in un'occasione che - nel rispetto di convezioni sociali poco "tolleranti" - difficilmente si ripresenterà, metterebbe a disagio chiunque ! Attori ed attrici offrono una buona prestazione. Edoardo Leo è Piero; Pilar Fogliati, Lara. La loro titubanza è connessa al continuo discutere delle "anime" che albergano nelle loro menti, tra gli interpreti delle quali troviamo Claudio Santamaria, Marco Giallini, Claudia Pandolfi, Rocco Papaleo. La narrazione ha un ritmo sostenuto; i dialoghi sono estremamente serrati ed occupano la quasi totalità del racconto, ambientato tra l'appartamento di Lara e quelli, immaginari, delle "interiorità" dei protagonisti. I toni sono quelli della commedia; l'epilogo non è scontato e la narrazione induce una certa tensione. E' abbastanza spontaneo "fare il tifo" per l'unione tra i due protagonisti; lo spettatore speranzoso infine ha soddisfazione, ma diversi "agenti" interferiscono. Il regalo di un ex di Lara; una rivelazione importante circa il passato di Piero. Cose non dette le quali, scoperte, potrebbero incrinare la fragile fiducia che s'instaura tra i due. Ad un certo momento l'incomunicabilità sembra avere la meglio; ma le "coscienze" reagiscono, relazionandosi direttamente, metafora del superamento dei filtri imposti dalle convenzioni sociali. Paolo Genovese non racconta nulla di nuovo circa il rapporto uomo-donna. Porta in scena una situazione-tipo, un qualcosa di molto comune nella nostra contemporaneità; Ci si conosce, si offre fiducia all'altro, si sceglie di approfondire. E' in grado, tmediante l'espediente del confronto tra "anime", di rendere evidente la difficoltà di ciascuno nell'esprimere la propria individualità libero da lacci e lacciouli imposti da costumi sociali, remore, limiti caratteriali, anche quando il fine è identico a quello dell'altra persona. Analizza con ironia, a volte amara, le dinamiche relazionali; prima di tutto, con sè stessi. Un buon film; tanto più lo si apprezza quanto più ci si immedesima nei personaggi.

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