Regia di Paolo Strippoli vedi scheda film
Un horror con un’idea interessante finisce, alla fine, per scivolare nella banalità. L’idea di base, quella di un uomo che va in questo villaggio di montagna e trova un ragazzo “venerato” come Dio, richiama un po’ il folklore. È chiaro che la storia voglia andare in quella direzione: il film è un horror folcloristico.
Questo horror cerca sicuramente di richiamarsi alla tradizione e ai classici americani. Trama classica dell’horror: usiamo il suono per enfatizzare e (tentare di) creare suspense con esso (o un potenziale jump scare). La trama procede anche abbastanza bene fino a un certo punto, quando crolla completamente. Degenera nel trash. Nello splatter. In ciò che si sarebbe dovuto evitare. Nella banalità.
Il film perde tutto quando comincia a esasperare quegli aspetti che fino a quel momento lo rendevano più psicologico.
Fuoco, violenza ingiustificata e tantissimo sangue rovinano l’idea del film che, tra l’altro, finisce quasi per sembrare un Midsommar all’italiana.
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