Regia di Paolo Strippoli vedi scheda film
La valle dei sorrisi (2025): locandina
VENEZIA 82 - FUORI CONCORSO
Un professore di ginnastica quarantenne di nome Sergio Rossetti, con un glorioso passato giovanile da judoka, si trova a coprire una supplenza di tre mesi a Remis, un paesino di montagna di un Nord Italia scientemente non precisato. Turbato da un drammatico passato che ancora lo logora è lo rende intrattabile ed ostile col prossimo, il prof non può fare a meno di notare come tutta la comunità viva in una quiete serena quasi innaturale, ove regna un'armonia che sembra degna di uno spot ingannatorio.
E dire che proprio Remis nel non troppo lontano 2009 era stata segnata indelebilmente da un lutto tremendo occorso a causa del deragliamento di un treno.
La valle dei sorrisi (2025): Michele Riondino, Giulio Feltri
La risposta a questa ostentata serenità è la presenza in paese di una sorta di giovane guru, adolescente timido, indifeso, esonerato per l'educazione fisica, ciuffo e mezzo sopracciglio completamente canuti, che riesce a praticare una sorta di rito in grado di prosciugare malumori e risentimenti, spargendo un benessere mentale che diventa contagioso e crea una armonia altrove considerata irreale.
Ma qualcosa di maligno si nasconde addentro questo rito, che non si può interrompere, salvo pregiudicare la stabilità psicologica e fisica di una intera vallata.
Dopo l'apprezzato, senz'altro originale, ma anche esagitato e un po' troppo calcolato Piove (2022), l'atteso ritorno in regia di Paolo Strippoli avviene con un film da cui si evince un impegno produttivo volto a guardarsi oltreconfine, senza per questo abbandonare contesti e ambientazioni tipicamente nostrane. La valle dei sorrisi è senza dubbio un progetto ambizioso, che guarda a horror celebrati a sfondo esoterico come Midsommar o a certe malefiche influenze kinghiane che negli Usa avrebbero avuto come ambientazione Salem' Lot.
La valle dei sorrisi (2025): Michele Riondino
Come in Piove, le premesse sono molto incoraggianti, ma la storia cede quando è necessario tirare le fila del discorso è cercare di non farneticare troppo. Purtroppo in questo frangente, nonostante qualche felice intuizione scenografica (la vecchia stazione abbandonata), la storia inciampa di continuo, cercando affannosamente escamotage narrativi verso cui dirigersi, scegliendo soluzioni frenetiche, rumorose, plateali per cercare di fornire un adeguato contesto horror ad un mistery a cui probabilmente avrebbe giovato puntare su un più assentato minimalismo.
Dove si concentra il male?
Perché un individuo assorbe i malesseri di una comunità straziato?
Chi è questo misterioso individuo a metà strada tra angelo e demone? Mancano risposte, perché forse non ci possono essere date, ma nemmeno fatte intuire o supporre.
La valle dei sorrisi (2025): Paolo Pierobon
La valle dei sorrisi (2025): Giulio Feltri
Nel film di Strippoli si buttano sul fuoco situazioni e conseguenze, ed un finale da apocalisse visto troppe volte, anche in film italiani di genere recenti.
Certo rispetto al cinema di Carrisi, a cui questo film potrebbe essere a prima vista associato come atmosfere montane senza dubbio pregevoli e non frequenti nel cinema di genere, pensando in particolare a La ragazza nella nebbia (2017), ci si trova certamente a livelli più felici e riusciti. Strippoli infatti, a differenza di Carrisi, sa utilizzare, forse anche sfruttare gli attori di carisma, e nel cast sia Michele Riondino, sia il giovane Giulio Feltri, sia soprattutto gli ottimi ed ambigui Piero Pierobon e Roberto Citran, funzionano molto efficacemente.
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