Regia di Walter Salles vedi scheda film
Walter Salles è un regista mediocre, uno che cerca di fare Cinema di qualità da una vita e finisce solo per fare Cinema "mainstream", dosando arte, poca, e retorica, molta, confezionando prodotti perfetti per il grande pubblico, quello che ha voglia di assistere a uno spettacolino educativo e giusto, come in questo caso, senza impegnarsi troppo. Sul tema delle terribili dittature sudamericane degli anni settanta, sono stati fatti molti film, ma ci sarà un motivo se di questo "Io Sono Ancora Qui" rimarrà poco o nulla nella mia memoria e invece io mi ricordi ancora, nonostante siano passati tanti anni, di "Garage Olimpo", (Marco Bechis, 1999), devastante e definitivo. Questo genere di approcci a temi così importanti, non li sopporto, sono ricattatori e furbi e di loro rimane solo la forza della Storia, ma quella vera, quella che vediamo nelle fotografie finali, perché tutto il resto è finto, posticcio, irritante. Non fraintendetemi, la vicenda di questo deputato brasiliano e della sua moglie coraggiosa, è necessaria da conoscere: quello che critico è il modo che Salles ce la racconta. Una pellicola scontata, senza forza, sangue, potenza, lacrimevole e indigesta. Salles la deve smettere di fare film, di rovinare grandi storie (vedere la sua stucchevole rappresentazione di "On The Road"). La deve smettere e basta. L'Oscar come migliore film straniero è un insulto: teneteveli voi film come questi.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta