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Io sono ancora qui

Regia di Walter Salles vedi scheda film

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La recensione su Io sono ancora qui

di steno79
8 stelle

È certamente un ottimo film questo "Io sono ancora qui", una felice prova registica da parte di quel Walter Salles che aveva riscosso consensi soprattutto con "Central do Brasil" circa 25 anni fa, che adesso ritorna con una pellicola di lotta civile e di denuncia che richiama anche certo cinema italiano anni 70, una storia purtroppo vera di un orribile delitto compiuto dalla polizia in un regime brasiliano dittatoriale, coperto malamente per decenni e venuto a galla in maniera definitiva soltanto nel 1996.

Il film è innanzitutto un bel ritratto di una famiglia borghese "allargata", di una coppia, Rubens e Eunice, di sani principi democratici, con ben cinque figli e molte frequentazioni, che da un giorno all'altro precipita in un inferno dopo l'arresto forzato del marito con vaghe accuse di aver sostenuto i terroristi. "Io sono ancora qui" è un film che si prende i suoi tempi, che si avvale di una sceneggiatura molto accurata, firmata da Murilo Hauser e Heitor Lorega, non a caso premiata al festival di Venezia, che dipinge con tratti vividi e intensi i giorni di serenità della famiglia Paiva e poi la tragedia assurda e inspiegabile di cui sarà vittima il padre, nonché il doloroso calvario di Eunice per permettere che la verità venisse a galla, la sua resilienza di donna, la sua dignità di fronte agli abusi di un potere mostruoso e assassino.

Personaggi ben disegnati, progressione drammaturgica efficace ma stile di regia forse un po' "all'antica", solido, in più luoghi brillante e attento ai valori figurativi e ritmici, ma non particolarmente innovativo per chi magari ha amato film latinoamericani più arrischiati a livello stilistico come magari "La cienaga" di Lucrecia Martel. Non si può comporre una recensione degna di questo nome senza qui elogiare la straordinaria bravura di Fernanda Torres, attrice da noi purtroppo quasi sconosciuta ma capace di trasmettere un'intensità ammirevole ai primi piani e di disegnare un personaggio di "madre coraggio" lontana dallo stereotipo, molto credibile e veritiero, che avrebbe sicuramente meritato di vincere la coppa Volpi a Venezia, forse anche l'Oscar.

Nel cast di supporto buona la performance di Selton Mello nel ruolo di Rubens Paiva, buona la direzione dei giovani attori che interpretano le parti dei figli da piccoli o adolescenti, ed efficace l'intuizione di lasciare spazio nelle ultime scene a Fernanda Montenegro, musa del regista in "Central do Brasil", ma anche madre di Fernanda Torres nella vita (per quanto Fernanda Montenegro sia solo uno pseudonimo artistico, non il suo vero nome). Nel complesso un film che regala emozioni genuine, tanto da riuscire a commuovermi nelle scene finali (e recentemente sono pochissimi i film che ci riescono), ma anche un'opera che secondo me ha meritato il successo che lo ha portato a vincere l'Oscar come miglior film internazionale, battendo la concorrenza di "Emilia Perez".

Voto 8/10

 

Fernanda Montenegro

Io sono ancora qui (2024): Fernanda Montenegro

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