Regia di Kurdwin Ayub vedi scheda film
Sarah (Florentina Holzinger) è un ex campionessa di Kickboxing che sbarca il lunario come personal trainer. Un giorno decide di accettare una nuova proposta di lavoro: dovrà trasferirsi in Giordania e insegnare arti marziali a tre sorelle, appartenenti a una ricca famiglia del luogo. Qui, però, all’interno di una bella casa lussuosa, la situazione si farà più complicata del previsto.
Moon è un film di solitudini, drammi che si incrociano dietro la patina apparentemente rassicurante dell’ordinario. Le tre sorelle, che sembrano in apparenza delle ragazzine viziate soffocate dall’abbondanza, sono in realtà delle vere e proprie recluse, che paiono vittime di una cultura arcaica e di giochi di sopraffazione poco definiti. Sarah rappresenta, per loro, la possibilità di una fuga, o perlomeno un piccolo spiraglio verso l’esterno. Ma Sarah, a sua volta, è una donna sola che pare sopraffatta - oltre che dalla propria incertezza esistenziale - dalla situazione complicata in cui viene a trovarsi, e che lontana da casa la spinge a bere, ad assumere atteggiamenti sconsiderati dentro locali notturni in cui cerca vanamente un po’ di calore umano; insomma a rivelare tutta la sua fragilità, mascherata dietro una figura apparentemente solida. Il film rimane, fino alla fine, un ritratto complesso, e in parte misterioso, che riesce a ridarci, delle solitudini di cui racconta, tutta la dolorosa essenza.
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