Regia di Robert Zemeckis vedi scheda film
CIAK MI GIRANO LE CRITICHE DI DIOMEDE917: HERE
Dall’incontro tra Richard Mcguire, l’autore che con la sua Graphic Novel “Here” aveva rivoluzionato il concetto stesso dello Storytelling un po’ come Joyce fece con Ulisse, e Robert Zemeckis, il regista più sperimentatore della storia del cinema, non poteva non nascere un qualcosa di magnifico che contemporaneamente è riuscito a deliziare sia gli occhi che il cuore.
In un punto specifico del New Jersey viene rappresentato un trattato dell’animo umano e al tempo stesso un denso racconto di Storia Americana vista dall’americano medio.
Se “Il mondo non ti sembrerà più lo stesso dopo averlo visto con gli occhi di Forrest Gump” con Here, lo stesso gruppo di lavoro con Eric Roth alla scrittura e Robert Zemeckis alla regia ci dice che la Storia ti sembrerà sempre più normale e al tempo stesso speciale se vista dallo stesso punto di vista.
Zemeckis omaggia più e più volte il suo capolavoro dalla colonna sonora firmata Alan Silvestri, ai protagonisti Tom Hanks e Robin Wright fino alla piuma sostituita da un Colibrì che svolazza tra i nativi americani fino ad arrivare ai giorni nostri. Nonostante questo Here è un film che ha una propria personalità e cattura fin dalle prime inquadrature (che sono veri e propri quadri) la nostra immaginazione e non ci molla più per 105 minuti.
Da quel punto di vista, in un preciso angolo del New Jersey, vediamo come il tempo vola, come la Storia passa e si evolve mentre la vita rimane sempre uguale soprattutto se rimani imprigionato tra quelle mura a favore di telecamera.
Vediamo contemporaneamente sia l’estinzione dei dinosauri che dei pellerossa, chi fosse Benjamin Frankiln un dei padri fondatori degli Stati Uniti D’America attraverso la sofferenza del figlio illegittimo, le difficoltà di realizzare il “Sogno Americano” se ti ritrovi a 20 anni già con dei figli da crescere e le difficoltà di tenere unità una famiglia nonostante il grandissimo amore che hai da dare. Com’è dura essere afroamericano in tutti gli spazi temporali (bellissima e toccante la scena di un padre che spiega al figlio come si deve comportare nel caso venisse fermato ad un posto di blocco della polizia. Situazione più che mai attuale)
Here è un film che stravolge il concetto di Spazio/Tempo. Il tempo vola e la vita va vissuta e cavalcata cogliendo l’attimo e non rimanere ancorati allo stesso luogo.
Solo chi è riuscito ad uscire da quell’angolo fisso nel New Jersey è riuscito a realizzare i propri desideri ed assaporare il senso della vita. Fuori da quel preciso punto di vista puoi diventare un avvocato di successo, scoprire quanto sia bella Parigi dal vivo.
Ma al tempo stesso quella telecamera fissa ha fermato e conservato i ricordi, ricordi che verranno liberati e fatti circolare con un volo pindarico quando l’Alzheimer entra prepotentemente e vigliaccamente nella storia d’amore dei due protagonisti. Un esercizio di stile e di poesia che conferma Robert Zemeckis uno dei migliori narratori della settima arte ed erede legittimo di Steven Spielberg.
Da un certo punto di vista Here è l’anti Forrest Gump, lì il personaggio viveva la Grande Storia fuggendo dall’Alabama correndo, correndo, correndo e tornando solo quando era un po’ stanchino. Tom Hanks e un bravissimo Paul Bettany invece decidono di seppellirsi in quelle quattro mura in preda ai rimpianti per quello che non sono stati ma pieni d’amore verso la propria famiglia.
A 72 anni suonati Robert Zemeckis, il regista che con la trilogia di Ritorno al futuro ci ha fatto capire l’importanza del tempo, ci regala un bellissimo film sul senso della vita e del Carpe Diem. Passando dal Back to the “Future” all’ ”Here” facendoci capire l’importanza del qui e ora. Ma soprattutto su quanto il suo Cinema non sia invecchiato e sopraffatto dal tempo.
Voto 8,5
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