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Regia di Mario Martone vedi scheda film

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Marco Poggi

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La recensione su Fuori

di Marco Poggi
7 stelle

1980: la scrittrice Goliarda Sapienza finisce in carcere per avere derubato dei suoi gioielli l'amica-amante. In prigione stringe parecchie amicizie con le galeotte, frequentandole anche quando sono fuori, in special modo la drogata e sensibile Roberta e la profumiera Barbara.

1980: la scrittrice Goliarda Sapienza finisce in carcere per avere derubato dei suoi gioielli l'amica-amante. In prigione, però, stringe parecchie amicizie con le galeotte, frequentandole anche quando sono fuori, in special modo la drogata e sensibile Roberta e la profumiera Barbara. Il regista Mario Martone parla di donne, offrendoci anche una ricostruzione dignitosa della Roma di fine anni 70/inizio anni 80, in cui emergono le prove di Valeria Golino (nel ruolo della scrittrice, che si mostra orgogliosamente nuda, dopo una doccia), Matilde de Angelis come Roberta (brava davvero, così brava che ruba la scena alla Golino più fi una volta) e la Barbara di Elodie, che appare meno di quanto meriterebbe. Fra le scene da ricordare, c'è il furto di un'auto di Goliarda e Roberta, in una notte folle di fuga, degna di "THELMA & LOUISE", anche se niente affatto drammatica, come nel film di Ridley Scott. Il fatto che Goliarda Sapienza come scrittrice sia stata prima riconosciuta dai francesi, e poi da noi, quando, purtroppo, è morta, mette tristezza. Il documento che la mostra intervistata da uno scettico Enzo Biagi lo prova, è la ciliegina sulla torta che Mario Martone inserisce nei titoli di coda, l'intervista alla vera Goliarda Martone, intendo. Come i pittori  e gli scrittori incompresi, anche Goliarda lo era, eppure la sua amicizia con queste galeotte, che altro non sono che ragazze di vita  con un cuore, un'anima e dei sentimenti molto più sensibili, è davvero profonda, perché le capisce. Lesbismo sì,  ma c'è anche spazio per il rapporto etero fra la scrittrice e il suo giovane marito, Angelo Pellegrino, importante perché proprio lui farà conoscere gli scritti della moglie ai francesi, che si dimostraranno più aperti di noi italiani. Strazianti le scene alla stazione, divertenti quelle in profumeria. Da vedere. 
 

 

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