Regia di Drew Hancock vedi scheda film
Josh raggiunge insieme a Iris, la sua fidanzata, alcuni amici che si trovano in una villa isolata di proprietà di un ricco ed equivoco individuo che ha una cassaforte piena di banconote. Sembra una normale e piacevole rimpatriata, ma non è esattamente così: Iris, infatti, non è una persona normale ma un robot umanoide impostato per soddisfare tutte le esigenze del suo compagno. Non solo, Josh ha deciso di sabotarla per dei loschi obiettivi. Companion, del regista Drew Hancock, è un film che ricorda, da vicino, il precedente e ammaliante Ex Machina, di Alex Garland: anche qui ci troviamo in un futuro o presente alternativo (utopico o distopico a seconda dei punti di vista) in cui le macchine sono ormai indistinguibili dagli esseri umani, con tutte le problematiche del caso, di natura sia filosofica che morale: è possibile se si vuole amarle, o considerale come semplici elettrodomestici, se non che loro stesse possono iniziare a provare degli autentici sentimenti, in modo da rendere la matassa ancora più ingarbugliata. Companion, pertanto, si fa interessante quando mostra le “novità” che questi umanoidi niente affatto inverosimili, e programmabili ad hoc, potranno possedere per soddisfare le esigenze fisiologiche e sentimentali del consumatore. Quando cala tutte le sue carte, e le sorprese finiscono, diventa una pellicola più ordinaria e prevedibile, ma sempre di buon livello.
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