Regia di Drew Hancock vedi scheda film
Un un film che ti colpisce con la sua freschezza, buttando nel frullatore un po’ di thriller fantascientifico e un umorismo nero che a volte schizza sangue come un horror di serie B.
Sophie Thatcher è una Iris adorabile, una povera ingenua che cresce mentre è bloccata in una baita di lusso con il suo Josh (Jack Quaid), un tipo che parte come il fidanzato da commedia romantica e finisce per sembrare il cattivo di un film di Tarantino, e una combriccola di amici che urlano “qui c’è puzza di guai” senza nemmeno dirlo.
Drew Hancock, con la grazia di un giocoliere sadico, orchestra un casino di plot twist, frecciatine femministe e risate macabre che ti fanno passare dal “haha” al “oddio” in due secondi netti.
È un equilibrio tra divertimento e “ma che diavolo sto guardando?”, con una fotografia freddina che sembra dire “tutto troppo perfetto, eh?” e una colonna sonora che ti sussurra all’orecchio come un serial killer.
Non è proprio horror, ma un minestrone di generi dove misoginia e girl power duellano con le scene splatter. Astuto, perfido e impossibile da scordare.
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