Regia di Claudio Fäh vedi scheda film
Nell'inflazione ormai dligante del cosiddetto sottogenere Shark Movies si inserisce anche questo No Way Up. La sostanza è sempre quella: gruppo di naufraghi (questa volta precipitati da un aereo) in attesa dei soccorsi che, uno a uno, finiscono preda di un branco di squali famelici. Presenti tutti i topoi del sottogenere: squali feroci che ti attaccano appena metti il naso fuori dalla zona comfort, compagni di avventura che subiscono ferite (qua addirittura una gamba tranciata di netto con effetto splatter), sacrifici personali per favorire la vita degli altri, caratterizzazione dei personaggi del tutto inutile alla trama e partenza lenta dove si ride e si scherza in vista della vacanza. Ciò premesso, il film ha il merito di tentare di proporre qualche innovazione (a mio modo di vedere inverosimile). I naufraghi infatti si ritrovano al sicuro in una bolla d'aria (!?) all'interno di un aereo immerso nell'oceano, un po' come se fossero in un sommergibile, nonostante all'interno della carlinga sguazzino veri e propri squali bianchi (!?). Assistiamo così alla scena da antologia del genere con uno squalo che, dopo il supermercato di Shark 3D, nuota minaccioso nella carlinga di un aereo. Sorvolando su tali aspetti e su dialoghi sovente imbarazzanti (odiosa tutta la parte in cui si ironizza sull'hostess omosessuale), il film intrattiene forte di ottimi effetti speciali, una validissima fotografia e una regia che sa il fatto suo e garantisce la giusta tensione. E' senz'altro sopra la media (alquanto bassa) dei prodotti derivativi del filone shark movie. Piacerà agli appassionati del sottogenere.
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