I rossi e i bianchi si scontrano nella guerra civile che insanguinò la Russia del 1918. Erano le armate degli zaristi e dei bolscevichi a cui si aggiungono i prigionieri ungheresi conquistati dall'idea proletaria.
Note
Jancsó chiude il secondo episodio della trilogia della storia, il primo era "I disperati" e il terzo "Silenzio e grido", con un film che rinuncia alle classiche dinamiche della narrazione con i suoi psicologismi e identificazioni di personaggio. Conosciuto anche con il titolo "I rossi e i bianchi" o anche come "Stellati, soldati" ovvero con le due parole che iniziano l'Internazionale in lingua magiara.
Alcuni partigiani ungheresi si uniscono ai bolscevichi: un aspetto della guerra civile russa guardato con occhio distaccato e freddo dal regista ungherese Miklos Jancso.
“1919. Dopo la rivoluzione, durante la guerra civile, le forze sovietiche difendevano il nuovo regime dall’intervento degli stranieri, e dai bianchi (le forze controrivoluzionarie) da loro appoggiati. Questa è la storia di quelle opposte forze su uno dei fronti, dove dei volontari ungheresi si erano uniti alla difesa. Il luogo è un monastero abbandonato usato ora da… leggi tutto
La pellicola fu commissionata a Jancso dal ministero della cultura sovietico e da quello bulgaro, per esaltare la rivoluzione bolscevica. Si dice, però, che non furono contenti del risultato. Ciononostante, la pellicola uscì, benché con qualche taglio. Capire tuttavia il perché della non soddisfazione non è proprio immediato, specie per chi non è avvezzo…
Il successo internazionale dei Disperati di Sandor (1966), unito alla falsa dichiarazione fatta da Miklos Jancsò relativamente all'insussistenza di parallelismi tra i contenuti del film e la soppressione della rivolta di Budapest del 1956 da parte dei sovietici, ha fatto si che la nascente avanguardia cinematografica ungherese venisse all'attenzione delle sfere politiche comuniste, che…
L’Armata a cavallo (Csillagosok, katonák) è un film di Miklós Jancsó del 1967 e con “I disperati di Sandor” e “Silenzio e grido” fa parte di una trilogia che prende spunto da fatti storici, in questo caso la partecipazione di cittadini ungheresi alla lotta dei bolscevichi (i “rossi”) contro le armate “bianche”…
“1919. Dopo la rivoluzione, durante la guerra civile, le forze sovietiche difendevano il nuovo regime dall’intervento degli stranieri, e dai bianchi (le forze controrivoluzionarie) da loro appoggiati. Questa è la storia di quelle opposte forze su uno dei fronti, dove dei volontari ungheresi si erano uniti alla difesa. Il luogo è un monastero abbandonato usato ora da…
Negli anni Sessanta l'ungherese Jancso' era uno dei più grandi registi del mondo. Questo "L'armata a cavallo", conosciuto internazionalmente con il titolo "The red and the white", nella sua filmografia viene subito dopo il capolavoro "I disperati di Sandor" e resta una delle vette più alte della sua opera. Nella Russia del 1917 le truppe zariste combattono contro quelle…
"Mi piacerebbe tanto rivederlo, ma non esiste più in commercio..."
"Ce l'avevo registrato, ma sarebbe bello se lo pubblicassero finalmente in dvd..."
"L'ho visto una volta in televisione quando ero piccolo e…
Una play con il gelo nel cuore e un dolore infinto per ricordare un amico che non ho conosciuto e che troppo presto ci è stato portato via. Non sono stati molti i contatti che ci hanno avvicinato, ma comunque…
Bel film, anzi gran bel film, tratto dal libro di racconti omonimo di Isaac Babel, ambientato durante la guerra civile russa tra i rossi (i bolscevichi) e i bianchi (gli zaristi). Commissionato al regista ungherese Jancsó per celebrare il cinquantesimo anniversario della Rivoluzione d'Ottobre, il film non accontentò affatto i committenti né a Mosca né a Budapest.…
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Commenti (4) vedi tutti
Alcuni partigiani ungheresi si uniscono ai bolscevichi: un aspetto della guerra civile russa guardato con occhio distaccato e freddo dal regista ungherese Miklos Jancso.
leggi la recensione completa di Balivernanon sempre fedele al libro di Babel' ma è comunque un film da vedere
commento di eastmanAvvolgente, arioso spaccato di brutture belliche.
commento di moviemanAustero, fluido e distaccato come non mai, eppure così coinvolgente. 8
commento di kotrab