Regia di Claudio Caligari vedi scheda film
Claudio Caligari è sempre stato un regista "off", tribolato, osteggiato, che è riuscito a realizzare solo tre film, fra cui l'ultimo, "Non Essere Cattivo", 2015, che ha riportato i riflettori su lui e il suo Cinema di periferia romana. Tutto iniziò, però, con questo lavoro, un'opera neorealista ambientata nel mondo della droga, dell'eroina, che stava devastando una generazione, nel 1983. Caligari sceglie attori non professionisti, eroinomani praticanti oppure appena usciti dal "giro", e dentro una Ostia che pare essere appena stata bombardata, con le sue spiagge discarica, i palazzoni svuotati e i grandi deserti dell'immensa periferia di Roma, innesta il tirare a campare, per la "roba", di un gruppo di ragazzi, fra cui ci sono Cesare e Michela che, in qualche modo, si amano e cercano di uscire dalla dipendenza. Il tutto viene descritto e ripreso documentaristicamente, anche se ci sono momenti dove vince la sceneggiatura (il finale), ed è proprio il "reale" dove "Amore Tossico" colpisce duro, implacabilmente, restituendoci una visione da incubo del periodo. Film disturbante ma importante, importantissimo, proprio per la sua capacità di emozionare a tutti i livelli, per le facce, i dolori, la disperazione di ragazzi alle prese con qualcosa di molto più grande di loro. Pasoliniano (Pa' viene "citato" attraverso il monumento eretto dove venne ucciso), drammatico, un "Ecce Bombo" drogato e perduto: una pietra miliare scomodissima nel Cinema italiano. Un film "maledetto" per antonomasia. Bellissima l'edizione in DVD, restaurata nel 2021.
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