Regia di Joachim Rønning vedi scheda film
E' incredibile che ci siano voluti 15 anni e almeno 10 produttori effettivi e altri esecutivi, cioè la maggior parte "soltanto a onor di firma degli assegni pro loro"(difatti ci sono gli stessi Jared Leto, Trent Reznor e Atticus Ross) per una ciofeca del genere, che oltretutto si pone come terzo anello di una trilogia iniziata 43 anni fa, e che almeno sul piano visivo-sonoro è stata per ben due volte 1982-2010 strabiliante.
Che per tutti questi anni di pre-produzione più volte abortita, sospesa e rimaneggiata, re-iniziata, poi in lavorazione con la scelta di un cast che più scialbo e anonimo non si poteva compresa Gillan Anderson mai stata grande attrice, e tranne ovviamente Jeff Bridges/Flynn in apparizione da santone del grid sdentato di nemmeno 10'; e quindi riprese affidate a un regista raro carneade di film "pagnotta" dei nostri tempi.
Davvero nessuno degli incaricati a capo e a dozzine, di seguire un progetto multimilionario come questo(che poi nemmeno si vedono sullo schermo come invece nel "Legacy" di Kosinski del 2010), il quale abbia avuto il fegato di dire ad un certo momento, "ma cosa cazxo stiamo facendo, riscriviamolo dal principio, licenziamo e sostituiamo questi incapaci, cambiamo titolo che nulla abbia a che fare con una simile pesante eredità, non vedete tutti che cagata sta venendo fuori?" No, meglio ovviamente dati gli interessi economici in gioco fare finta di nulla e confezionare l'ennesimo "film-focaccia" di questo 2025, ovvero fatto tanto per fare e passare all'incasso(ma stavolta gli va male ed è anche l'ennesimo flop annunciato dopo altri ancora più illustri), brutto e con il consueto contentino al "fandom" di circa 10', in una sola sequenza(quella con Jeff Bridges citata), nel grid e sulle "motorcycle" di grafica vettoriale del film originale che tanto fanno sempre tuffare il cuore, mentre tutto il resto compie l'errore madornale e più vistosamente citato da tutti, di ambientare praticamente l'intera storia nel mondo reale.
Con il solito abusare riempi inquadratura e che secondo gli autori oggi dovrebbe dare "dinamismo", nell'assistere a ripetute scene di personaggi che digitano freneticamente alle tastiere di computer, e di monitor digitali onnipresenti, oltretutto dalle grafiche desktop dozzinali. E come unica idea, unica differenziazione visibile nella concezione visiva durata e studiata quindici anni, di virare tutto sul rosso rispetto al blu-celeste prediminante dei film precedenti e riprendendo quelli che sono i migliori momenti si fa per dire, rielaborati dal film di Kosinski. Ma vi è altro errore più marchiano, quello di rinunciare completamente ai duelli e alle sfide da giostra medievale fatte di pixel, che tanto hanno sempre connotato fra i massimi elementi, il fascino dei film e cartoni animati di "Tron".
Enormemente più brutta e anonima, banale che quasi non ci si crede, tranne due o tre brani belli, la colonna sonora dei Nine Inch Nails.
Ovviamente non è ne può essere a livelli da Negramaro, ma non credo di fare spoiler alcunché dicendo che se levi una colonna sonora grandissima come quella precedente dei Daft Punk (scioltisi nel 2021, quindi probabilmente impossibile da replicare) e che ha letteralmente "fatto, costruito, innalzato" -come solo le grandi o.s.t. possono fare-al di sopra di ogni banalità di trama e personaggi il precedente del 2010, non c'è da stupirsi delle recensioni in maggioranza negative fin qui uscite. Ma poichè i NIN sono ormai talmente potenti e ammanigliati quasi più di chiunque con le case discografiche quindi di produzione cinematografica(difatti come ricordato pure co-produttori) che è un tutt'uno.
I NIN sono infatti bolliti da-almeno- 10 anni, ed ero rimasto già stupito quando lessi che la colonna sonora del nuovo capitolo la avrebbero fatta loro. Chi preferisce o equipara questa o.s.t. a quella del film di Kosinski al netto delle preferenze musicali e del diversi tipo di elettronica, non ha carenza di gusto, ma proprio di orecchio musicale.
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