Regia di Joachim Rønning vedi scheda film
Ares è un programma cibernetico a cui è stato ordinato di uccidere l'umana Eve Kim ma, quando si rifiuta di farlo, si ritrova contro i suoi stessi compagni. Jared Leto, qui anche produttore, oltre che interprete dell'antieroe, gioca la carta dell'amante degli anni '80 (Depeche Mode compresi) cercando di mescolare malinconia e autoironia.
Ares è un programma cibernetico a cui è stato ordinato di uccidere l'umana Eve Kim ma, quando si rifiuta di farlo, si ritrova contro i suoi stessi compagni e il suo stesso creatore, che è il proprietario di una potente compagnia di computer. Jared Leto, qui anche produttore, oltre che interprete dell'antieroe ci riprova e gioca la carta dell'amante degli anni '80 (Depeche Mode compresi), cercando di mescolare malinconia e autoironia, anche se la trovata più riuscita risulta essere l'ennesima invasione dei videogiochi vintage nel mondo reale (tipo quelle viste in "PIXEL" e "SONIC"). Gillian Anderson e Jeff Bridges fanno dei camei importanti, specie il secondo, che era il super-protagonista del capostipite, del 1982, e che è nel cast di "TRON: ARES", solo per un passaggio di consegne, ma chi colpisce è la perfida Athena di Jodie Turner-Smith (Ares e Athena hanno nomi da dei greci, anche perché sono dei programmi cibernetici allenati a fare anche le missioni, più violente, possono portare le loro auto, moto, carri armati e fortezze, anche se hanno potenzialità limitate, nel nostro mondo). C'è anche quell'Evan Peters, che ci aveva fatto sognare nei panni del veloce mutante Quicksilver in "X-MEN GIORNI DI UN FUTURO PASSATO" e "X-MEN APOCALYPSE" , che qui fa il giovane creatore cattivo di Ares, dando una performance migliore di Greta Lee, che, come Eve Kim, si candida ad essere la meno carismatica delle Sarah Connor della situazione. Si, perché questo film di Tron è anche un po' "TERMINATOR", vedi la caccia alla vittima che, però, a differenza del robot di James Cameron e Arnold Schwarzenegger, può durare solo 29 minuti, perché, come ho già scritto, la permanenza degli ologrammi nel nostro mondo è limitato. Jared Leto pare un nuovo Neo, alla "MATRIX", presentandosi in scena con un aspetto da Gesù Cristo malinconico, causa barba e capelli lungi, lanciando i suoi boomerang mortali e guidando le classiche moto di "TRON", aggiornate ai nostri giorni, ma non si avvicina neanche al Keanu Reeves di "JOHN WICK", per quanto ci provi ad essere simpatico, ricordando, vagamente il Chuck Wagner, del telefilm "AUTOMAN", che nel 1983 utilizzava la tecnologia di "TRON". Buone le sue sequenze con Jeff Bridges, versione santone cibernetico, alla grande Lebowski, simpatico quando Leto completa il leggendario cubo di Rubik in pochi secondi. Non un film capolavoro, ma un discreto film di fantascienza. Rischia di essere amato solo dai nostalgici dei primi anni'80.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta